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sabato 28 gennaio 2023

GREEN GAME : Il gioco che ha coinvolto migliaia di studenti

 


Solo per il biennio!

La gara è riservata solamente agli studenti delle classi 1^ e 2^ delle scuole secondarie di secondo

grado. L’anno scolastico 2020/21 è senza dubbio l’anno in cui la didattica a distanza ha ottenuto

maggiore spazio, diventando di fatto una regola e non più un’eccezione quando si parla di

formazione scolastica.

In cosa consiste

Questo gioco consiste nello sfidarsi rispondendo a domande multi-risposta su: raccolta

differenziata e piano di studi, cultura generale, educazione civica, ambientale, conoscenza

del territorio.

~sporco purché vuoto~

Il green game ci insegna a differenziare bene gli oggetti che dobbiamo gettare citando il

motto: “Sporco purché vuoto”. Ci insegna a differenziare anche le cose più semplici come un

tovagliolo, o le cose più difficili come i mobili grandi che non ci servono più. Questo gioco aiuta

noi giovani a sensibilizzare la questione della raccolta differenziata e contribuire personalmente, a dare un futuro migliore al Pianeta.

GREEN GAME

Il “gioco verde”, cos’è?

Il gioco che ha coinvolto migliaia di studenti .

Dal 2019, si è creato il “green game” in versione digitale. È stato promosso da Corepla e dai Consorzi Nazionali per la raccolta, il recupero e il riciclo degli imballaggi.

Il green game è arrivato alla 10^ edizione.

Dopo aver partecipato a questo gioco: Marche, Puglia, Sicilia, Lazio, Calabria, Campania e Abruzzo; dopo il grande successo delle prime 2 edizioni il Green Game avvierà due versioni:

- digital per gli Istituti Secondari di II grado d’Italia;

- In presenza per le scuole di Molise e Basilicata.

I PREMI

La classe, per ogni scuola che otterrà il punteggio medio più alto passerà alla finalissima nazionale

dove i primi tre Istituti Scolastici classificati si aggiudicheranno buoni acquisto per materiale didattico.

• 750,00 € – 1^ classificato

• 500,00 € – 2^ classificato

• 250,00 € – 3^ classificato

FINALE A ROMA PER LA 1^I!

Per la 10^ edizione hanno partecipato oltre 160 Scuole. Gli studenti finalisti di entrambe le modalità confluiscono nella Finalissima Nazionale prevista a Roma a marzo 2023 dove le classi provenienti da tutta Italia si “sfideranno” per decretare la scuola

CAMPIONE NAZIONALE GREEN GAME 2022-2023.

Fare la raccolta differenziata e recuperare le nostre “risorse” dai rifiuti significa risparmiare e proteggere l’ambiente riciclando e trasformando materiali che usiamo tutti i giorni.

Proprio per questo motivo l’I.I.S. “Rosina Salvo” di Trapani e l’I.I.S.S. “Ruggiero d’Altavilla” di Mazara del Vallo hanno scelto di partecipare al GREEN GAME, rappresentando la provincia di Trapani nella competizione nazionale. Ottimi risultanti per la prima selezione delle scuole trapanesi:

in finale per il Liceo “Salvo” le classi 2^H, 1^I, 1^H e 2^A, mentre per il “Ruggiero d’Altavilla” ha ottenuto il pass per la Finale Nazionale di Roma, la classe 2^A.

La gara ha una durata massima di 90 minuti e coinvolge tutte le classi 1^ e 2^ che saranno radunati in aula magna, palestra o altro spazio idoneo. Il formatore farà una lezione dinamica, supportato da video e slide.

Al termine partirà la fase di verifica: ad ogni classe sarà consegnato un risponditore wireless, che permetterà ai ragazzi di rispondere ai famosi quiz del progetto che verteranno sulla lezione appena svolta. Questo riguarda solo il Molise e la Basilicata.

Diversamente per tutte le altre scuole Secondarie di II grado, l'appuntamento ha una durata massima di 60 minuti e, indifferentemente da tutte le scuole, riguarda le 1^ e 2^ che, invece, potranno rimanere nelle proprie classi, se munite di LIM o SMART-BOARD oppure in alcune scuole potranno essere radunati in aula magna, palestra o altro spazio idoneo. Collegandosi al link fornito dall'organizzazione, il formatore si collegherà live e farà una lezione dinamica supportato da video e slide.

Al termine partirà la fase di verifica: ogni studente tramite il proprio smartphone (o attraverso il pc/tablet) dovrà rispondere esattamente e nel minor tempo possibile ai quesiti che verteranno sulla lezione appena svolta. Il punteggio di ogni studente contribuirà al risultato della propria classe.

LA VINCITRICE DEL GREEN GAME                                

La vincitrice di questo gioco si chiama Serena Morello, studentessa della classe 1^ I dell'istituto LES "Rosina Salvo" che si è ritrovata anch'essa al secondo posto sul podio. La vincitrice di questo gioco si chiama Serena Morello, studentessa della I I dell'Istituto LES "Rosina Salvo" che si è ritrovata anch'essa al secondo posto sul podio. 

La vincitrice dichiara :"sicuramente è stata una sensazione bellissima, una soddisfazione personale. Più che altro la cosa importante non è stata la vittoria ma far capire che tutti dovrebbero essere

informati sulla questione e applicare le loro conoscenze nella vita reale, come io stessa faccio!"

La vincitrice spera di dare un esempio, per salvare il nostro pianeta Terra. Sicuramente con

dei piccoli gesti, ma che faranno la differenza per un mondo migliore in futuro.


 Greta Barraco e Sofia Monteleone 1^I

Liceo delle Scienze Umane opzione economico-sociale

o.

giovedì 26 gennaio 2023

TRAPANI, PISCINA COMUNALE PROSSIMA ALLA RIAPERTURA

 


Dal 1° febbraio 2022 la piscina comunale “Tenenti Alberti” ha chiuso.

L’impianto sportivo era affidato in gestione all’ASD Aquarius Nuoto del Presidente Sergio Di Bartolo. Il “caro bollette” ha piegato le gambe ad un’attività che già era in crisi per l’emergenza Covid 19.

Si è passati, infatti, da una spesa di circa di € 10.555,00 per il gas, per il riscaldamento degli ambienti, acqua della vasca e acqua sanitaria, a quella esorbitante di circa € 20.255,00 per altrettante spese e, quindi, di fronte a tali aumenti, la piscina è stata costretta a chiudere con grande dispiacere dei titolari e di tutta l’utenza in generale.

Questa piscina, infatti, offre da anni una serie di servizi di pubblica utilità in quanto è un centro di aggregazione sportiva i ragazzi/e che svolgono diverse attività tra le quali il nuoto (scuola nuoto agonistico), la pallanuoto, il nuoto sincronizzato, subacquea e anche corsi di apnea. E’ sede anche di diversi progetti sociali, come il Progetto Erasmus che, nel 2018, è riuscito a portare a Trapani oltre 50 atleti ed allenatori di tutta l’Europa e il progetto per i ragazzi disabili che, giornalmente, utilizzavano l’impianto della piscina comunale come terapia e contro l’isolamento sociale e, per i quali, è stato acquistato dalla Società Aquarius un sollevatore per piscina per consentire di abbattere qualsiasi barriera architettonica presente e a loro di muoversi.

Questa grave situazione ha colpito soprattutto gli atleti agonisti e non che si allenano in questa piscina compreso lo scrivente che, da molti anni, pratica con passione lo sport della pallanuoto, che necessariamente, ha bisogno di una piscina con spazi e distanze adeguate. Quindi la chiusura dell’impianto natatorio ha costretto lo scrivente e i miei compagni ad allenarci in un’altra piscina a Palermo per continuare a svolgere gli allenamenti con tanti costi e sacrifici.La società, nella persona del Presidente Sergio Di Bartolo, ha tentato, più volte, una riapertura anche dopo aver ottenuto l’annullamento di una bolletta del gas di circa  € 10.000,00 ma, le avverse condizioni meteo, hanno nuovamente aggravato la situazione causando l’allagamento dei locali caldaia e dei motori costringendo, ancora una volta, il Presidente alla chiusura definitiva della piscina comunale e gli allenatori ed atleti a cercare altri impianti natatori per continuare gli allenamenti per non vanificare il lavoro e i sacrifici di tanti anni.

Nel mese di ottobre, la Società ha incontrato l’Amministrazione comunale di Trapani con la quale è stato fatto un tavolo tecnico finalizzato alla sistemazione dell’impianto natatorio. In seno a questo tavolo tecnico, al quale ha partecipato anche il consulente energetico della società, si è discusso dell’efficientamento energetico dell’impianto attraverso l’accesso ai fondi del PNRR, delle prospettive della spesa energetica dell’ASD Aquarius dell’anno in corso e quali strumentazioni sonno necessarie per un significativo risparmio energetico.

I lavori predetti, purtroppo, ad oggi non sono stati ancora effettuati da parte dell’Amministrazione comunale e, solo da qualche settimana, la società ASD Aquarius ha appreso che l’installazione delle caldaie, necessarie all’impianto, sono a carico della stessa.  Quindi la società si è immediatamente attivata acquistando tutto ciò che è necessario al fine di permettere all’impianto di essere nuovamente efficiente e di essere utilizzato nel più breve tempo possibile. Si pensa, infatti, che la piscina potrebbe riaprire a metà del mese di febbraio.

La speranza di tutti gli atleti, gli allenatori ma soprattutto del Presidente Di Bartolo,  è quella che si possa riaprire al più presto l’impianto natatorio, centro di aggregazione  e di convivenza sociale per giovani, atleti, agonisti, disabili, enti di formazione sociale,  ma anche semplici utenti.  La mia speranza è che si possa presto tornare a nuotare, perché, così come il nuoto, anche la pallanuoto è uno sport di condivisione, di aggregazione, di fatica ma che ti dà anche tante soddisfazioni ed è impensabile che in una città come Trapani si possa far morire uno sport che l’ha anche rappresentata in tante manifestazioni sportive per mancanza di impegno da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

La piscina comunale è una realtà sportiva sociale che appartiene a tutti e che  speriamo non scompaia!

Matteo Di Mauro, 1^ I

Liceo delle Scienze Umane opzione economico-sociale

venerdì 20 gennaio 2023

L'ARRESTO DELL'ULTIMO CAPOMAFIA RIUSCIRA' A FERMARE COSA NOSTRA ?




Ma lo capite? Trent’anni in carne e ossa attorno a noi ma invisibile come una fantasma.

Numerosi sono i reati che lo hanno come protagonista ma il delitto più grave che ha commesso è sicuramente avere ceduto alla crudeltà.  Si spera che possa confessare i suoi coinvolgimenti durante i processi per le stragi,anche se sembra che i mafiosi si facciano arrestare senza battere ciglio solo quando sono in fin di vita e semi impossibilitati a confessare.

I mafiosi ,per me,sono colpevoli tutti allo stesso modo anche se non sono stati i mandanti o gli esecutori materiali di un determinato omicidio, che sia la cosca dell’Acquasanta o del clan di Alcamo. 

Io credo in una ipotesi, una scia, una delle tante che possono emergere dalle recenti notizie.

È un caso che un mese prima della cattura del famoso latitante si sia costituito volontariamente al carcere di Opera l’ex senatore Antonio Dalí, da tempo indagato per collusione mafiosa? Il Messina Denaro e il Dalí sono legati da rapporti economici, anzi, da soldi sporchi…

Tutte le proprietà dell’ ex-senatore Dalí sono di Messina Denaro ed al primo è stata contestata una compravendita di un terreno ceduta alla famiglia del latitante.

Inoltre anche Berlusconi è stato indagato per associazione mafiosa dato che l’ex senatore  del suo partito “Forza Italia”, appunto Dalí, ha cercato di canalizzare i voti dei mafiosi nelle elezioni a favore del suo partito.

Lo fece su iniziativa di Bernardo Provenzano ,Giuseppe Graviano e tanti altri.

Ma invece sapete in quale omicidio è coinvolto  Graviano? In quello di Padre Pino Puglisi, il cui esecutore fu Salvatore Grigoli, ad oggi collaboratore di giustizia.

Perché Messina Denaro è collegato a questi ultimi mafiosi?

Salvatore Grigoli era “l’imprenditore mafioso” dei supermercati Despar nella Sicilia occidentale, di cui oggi è indagato anche il Messina Denaro. Ma è anche un caso che a fine dicembre la sede di Trapani del Despar di viale Marche,chiuso ormai da tanti anni,sia stato incendiato all’ interno? Sono tutte delle coincidenze che si verificano per caso in questo periodo di nuove indagini preliminari?

Io non credo.

Sono molti altri gli illeciti che appartengono al nuovo reo e ad altri mafiosi.

 

La Mafia non è stata sconfitta !  La mia sensazione è che sia sempre accanto a noi, d’acchitto scopriremo che un immobile, sito proprio accanto alla nostra abitazione, è divenuto un bene confiscato alla mafia, e che dovunque ci voltiamo sapremo di misfatti.

Ma perché? Perché è così difficile fare del Bene? Avere dentro di noi l’Amore e Donarlo agli altri? Agire senza possedere un senso contorto di giustizia? I termini tipici del dizionario giuridico sono solo utili per spiegare le mie sensazioni, ma me ne servo affinché si possano evincere i miei sentimenti di delusione verso le mie terre che sono così maestose eppure così appestate. Quando guardo le meraviglie artistiche dei luoghi che ci circondano mi meraviglio e mi emoziono però in quel preciso istante le gradevoli sensazioni cessano poiché mi ricordo di chi le abita …

Non tutti quelli che incontriamo per strada sono mafiosi, ma tutti possiamo essere malvagi.

Non dobbiamo umanamente etichettare i reati, la parola delitto può essere,in qualsiasi circostanza, sostituita dalla parola malvagità. E quindi, a questo punto, quanto importa se io sia faccia parte di una cosca mafiosa o no? Non ho comunque contribuito a rendere peggiore questo mondo ?

Tartamella M.Sofia, 4^ A
Liceo delle Scienze Umane

domenica 15 gennaio 2023

SCRIVERE : PARLARE DI OGNUNO DI NOI COME LIBRI APERTI

 



Il motivo per cui scrivo è quel motore che fa accendere dentro di me la voglia di capire gli altri e di raccontarli al mondo sotto ottiche diverse e facendo riflettere su ciò che spesso non si pensa,  cioè su ciò che coloro di cui scrivo vorrebbero si capisse di loro così che possano avere il riscatto che si  aspettano.

Ma anche per altri motivi…

Lo faccio soprattutto per una sorta di regalo per tutti quelli di cui scrivo, a chi c’è e a chi non c’è più, che, in quel momento, mi piace pensare che mi stiano facendo un sorriso.                                                                                 

Scrivo per la gente. Così che si possa capire come sono fatte dentro le persone e che non esistono piedistalli abitati da alcuni e dei bassifondi occupati da altri, ma che siamo tutti uguali davanti i nostri tormenti interiori, in cui, comunque, potremo essere certi di trovare la parte più vera di noi. È il mio modo di tirar fuori i sentimenti di chi sono destinata ad incontrare, non per forza fisicamente, ma tramite la scrittura, e che poi butto su un foglio. La mia meta è far rimanere impresse le parole che ho detto, poiché più le sento davvero più arriveranno agli altri così che possano ragionarci e forse capire se stessi dato che grazie alle parole ,se accompagnate da veri sentimenti, si possono fare magie.

Questo è il significato che gli attribuisco.

È parlare di ognuno di noi come fossimo dei libri aperti, mettendo in secondo piano lo stile e le correzioni grammaticali e collocando al primo posto l’anima.                                       

È parlare anche di quelle emozioni di cui non si discute senza “frasi fatte”, ma nel modo più diretto e puro possibile cercando di stupire.

Ma è anche la mia maniera per fare capire agli altri che ci sono, che li posso capire e che nel guardare le loro anime non esprimerò mai un giudizio perché solo noi possiamo avere consapevolezza di ciò che di logorante a volte si nasconde. In questo modo possiamo essere tutti leggibili, ispezionabili e nel momento in cui ti posso scoprire anche io mi posso indagare. È uno dei miei modi di essere vicina all’altro, sia di chi scrivo sia di chi semplicemente guardo con il sorriso.

È un modo per scoprire il mondo. 

Poi, per me stessa, è il modo di non sentirmi mai vuota. Io entro dentro di loro, li capisco, li osservo e mi ci ritrovo e, per una sorta di rivendicazione e di riscatto, scrivo di loro ed essi entrano dentro di me in una mia libreria interiore che mi immagino come quella dei cartoni animati nei cui libri non troviamo le parole, anzi ci sono solo delle pagine bianche.

Quel libro sta semplicemente a testimoniare la presenza di quella persona che è diventata parte di me   e insieme diventiamo la stessa cosa.                             

Sono dei libri che solo visivamente hanno un limite perché se li si apre le pagine non finiscono mai di voltarsi. Gli altri sono stati sempre un libro aperto illimitato per me, semplicemente toccando la loro mano. Mi immagino un filo rosso infinito che stringo da cui viene emanata della luce magica. Per me non è mai un lavoro di testa, è tutto per così dire “di pancia”. Grazie alle vite degli altri e alle mie emozioni che guidano le mie parole tento di convincere che per davvero è possibile ciò che il nostro animo desidera.

Per tutti quelli di cui scrivo provo quasi una forma di bene e di gratitudine, per altri invece è stato un amore ancora più grande, il mio modo di dire “ ti voglio bene” come ai miei Lucia e Salvatore e al loro Gianni.

Maria Sofia Tartamella, 4^ A

Liceo delle Scienze Umane

sabato 14 gennaio 2023

LETIZIA BATTAGLIA: UNA DONNA ALLA CONTINUA RICERCA DEL RISCATTO UMANO

 



Ma chi era Letizia Battaglia?

Una donna inizialmente rinchiusa dalla gabbia maschilista oppressiva del ventesimo secolo, ma da cui ha saputo fuggire acquistando una grande voglia di rivalsa e di riscatto.                

I tanti colori della sua personalità che le appartengono sono quelle di tante donne che abbiamo avuto l'opportunità di conoscere; purtroppo anche di altre che sono rimaste ignote tra le mura domestiche senza alcuna possibilità di realizzazione.   Lei non volle fare la moglie che si occupa del marito senza un vero sentimento d'amore in cambio, non ci sta più a questo gioco!                                                                                                                            

Letizia è stata una delle tante donne che hanno avuto il coraggio di andare contro le convenzioni dei tempi perché la libertà non ha prezzo ed era  per lei la cosa più cara al mondo!

Nacque e visse a Palermo; a sedici anni si sposò con il fidanzato Franco Stagnitta per il cosiddetto ''matrimonio riparatore''. Dopo vent'anni di matrimonio e tre figlie scelse di andare via di casa. Senza neanche un diploma e tre figlie sulle spalle. Allora si “inventa’’ giornalista e fotografa, tenta l'arte dell'arrangiarsi e del darsi da fare.

Lavorò per qualche tempo al giornale palermitano“L'Ora”.Negli anni settanta si trasferì in Lombardia e nell'ambiente industriale di Milano fece pratica nel settore della fotografia per varie testate per poi fare ritorno a Palermo e far nascere i frutti del suo duro lavoro all'età di 39 anni nel 1974.In quel periodo ebbe la fortuna di incontrare Franco Zecchin  e insieme crearono la loro nuova agenzia: ''Informazione fotografica''.La sua acclamata carriera e notorietà per cui oggi la ricordiamo sono dovute alle fotografie scattate nei drammatici anni di piombo con l'intento di far vacillare le coscienze omertose e disinteressate di quel tempo.                                                                                    

Fare del proprio lavoro il migliore mezzo per comunicare la parte più umana di noi al mondo per migliorarlo è una delle modalità messe in atto dalla Battaglia. Le sue fotografie sono il simbolo di ciò che lei sente dentro:  il desiderio di sbattere in faccia la realtà, ciò che spesso e volentieri si guarda con indifferenza come la Mafia ,la quale la minacciò spesso di morte e per cui andarono in suo soccorso i giudici Falcone e Borsellino ; l'ingiustizia e la miseria di Palermo, ma anche la sua bellezza culturale che porta il palermitano ad una sorta di amore e odio con la sua identità sociale. Letizia Battaglia sa attendere il momento giusto per scattare con il suo occhio fotografico le emozioni meno palpabili delle persone che  casualmente la circondano vedendo in loro un'anima leggibile.                                           

Lei ci ha insegnato che è possibile trovare la forza di rialzarsi dalle proprie macerie interiori e, nonostante tutto, poterla sognare questa Libertà, questa Dignità che non appartiene solo agli uomini che invece ricercavano tuttalpiù un onore fittizio e di facciata. La nostra conterranea fotografa mostra la forza delle donne insita innatamente nella nostra natura, del fare di ''necessità virtù''.  Ella ci trasmette e dimostra la potenza che può avere la nostra voglia di liberare le nostre passioni, di esplorarci e carpirci nei più piccoli angoli della nostra anima e di quella altrui in cui si cela un mondo pieno di ricchezze… 

Le siamo grati per il suo contributo nei centri culturali del nostro capoluogo siciliano come la fondazione del Centro di Documentazione Peppino Impastato e la nascita di un Centro Internazionale di Fotografia a Palermo nel quartiere della Zisa, dove proprio oggi,14 gennaio 2023, terminerà l’esposizione fotografica delle ultime sedici fotografie da lei scattate con il proposito di palesare l’inquietudine interiore delle donne ammalate di cancro. Molte affrontano la chemioterapia con grande turbamento interiore sia per la battaglia fisica che ciò comporta ma anche per la perdita dei capelli che per noi donne sono espressione della nostra femminilità.                                            

Proprio per tale motivo la “Tricostarc Onlus” e la Fondazione Prometeus  hanno sostenuto l’iniziativa “Banca della parrucca”, grazie alla quale vengono donate oltre trecento parrucche ad umile costo a coloro che attraversano difficoltà economiche.L’iniziativa si è conclusa
questo pomeriggio con il racconto di Sofia e Valeria, testimoni dell’esperienza fotografica di Letizia Battaglia.

Maria Sofia Tartamella, 4^A

Liceo delle Scienze Umane

 

 

 

venerdì 13 gennaio 2023

ARTE E MUSICA NELLE SCUOLE. PERCHE' NO ?

 



Mi capita spesso di vedere o sentire un anziano pittore o cantante famoso e mi chiedo perché la scuola italiana ci fornisce l'essenziale per arrivare al mondo del lavoro escludendo la possibilità di introdurre indirizzi riservati solo ed esclusivamente all'arte e alla musica.

Tutte le scuole dovrebbero fornire agli studenti educazione musicale e artistica, preparandoli a un nuovo mondo ovvero quello del lavoro.

Sono molto convinta che l'opportunità di dedicarci alla musica o all'arte aprirà a tutte le persone interessate all'argomento un nuovo mondo. Facendo una ricerca confermo l'esistenza di una gerarchia nei programmi scolastici, in cui sono privilegiati lettura, scrittura e apprendimento del calcolo.

A scuola la musica o l'arte restano delle discipline poco affrontate: generalmente si privilegia un'attività pratica, che lascia competenze molto deboli agli studenti. Noi però non studiamo Dante o Boccaccio per diventare buoni scrittori; piuttosto lo facciamo per diventare buoni lettori.

Lo stesso discorso andrebbe applicato in maniera sistematica alla musica e all'arte, che hanno bisogno, soprattutto nella società contemporanea, di buoni intrattenitori e persone competenti.

La musica generalmente viene ascoltata in modo molto superficiale, o perché ci piace la melodia o perché ci piace il/la cantante. Invece perché non ascoltare la musica in maniera consapevole? Si perde la capacità di capire capolavori conosciuti in tutto il mondo. Noi italiani siamo famosi in tutto il mondo per i nostri compositori. Se noi non abbiamo la prontezza di capire i nostri capolavori musicali perdiamo un collegamento con la nostra identità culturale e intellettuale. La musica, come l'arte, è una disciplina molto amata da noi giovani. Spesso anche un testo di una canzone ci ispira  un qualcosa che non avremmo mai potuto immaginare. Per quando riguarda l'arte, invece, c'è gente che disegnando o semplicemente vedendo qualcuno che lo fa, prova una sensazione di spensieratezza inaspettata.

Introdurre la musica nelle scuole è molto importante, aiuta a sviluppare il senso del ritmo, del linguaggio e della coordinazione; è uno strumento che stimola l'aggregazione tra alunni, agevolando la condivisione di un momento comune, aiuta ad allentare le tensioni e a liberarci dai cattivi pensieri.

Lucrezia Inzerillo 4^M

Liceo delle Scienze Umane opzione economico-sociale

mercoledì 4 gennaio 2023

LA NOSTRA SOCIETA' E I D.S.A.

 



Quante volte qualcuno di noi non si è sentito parte integrante della  società, come se non fosse all'altezza di qualcuno o di qualcosa,come se la sua presenza o assenza non valesse nulla, non solo in relazione al proprio aspetto esteriore,ma anche alle proprie competenze e abilità di apprendimento. Oggi comprenderemo se il problema sono i singoli soggetti o la società in cui viviamo,che non è in grado di far sentire l'individuo apprezzato e valorizzato;impareremo ad affrontare con forza le difficoltà che verranno a galla, ed evidenzieremo gli obiettivi affinché la società subisca un cambiamento, riguardante l'integrazione in contesti sociali, in relazione alle capacità innate di un soggetto e alle sue possibili potenzialità, molto spesso non  riconosciute. I D.S.A, meglio conosciuti come Disturbi Specifici dell'Apprendimento,sono disturbi di origine neurologica, che compromettono non solo una parte dello sviluppo cognitivo di un individuo,ma anche l'immagine della persona in un determinato contesto sociale. Tra questi disturbi troviamo:la dislessia (incide sulla capacità di leggere e di scrivere in modo scorrevole),la disgrafia(interessa la scrittura di parole e numeri in maniera poco chiara, comportando così una grafia difficilmente leggibile),la disortografia(indica una disfunzione nelle applicazioni delle regole ortografiche) e la discalculia(che riguarda la difficoltà nel riconoscere e scrivere i numeri);queste difficoltà accomunano gran parte degli individui,da personaggi ordinari a grandi star del cinema. Prestiamo attenzione alla modalità per cui questi deficit, che ognuno di noi potrebbe avere,anche inconsapevolmente, possano rappresentare la principale motivazione di disagi e di accanimento contro se stessi,come se avere un disturbo,comportasse il posizionare i soggetti in categorie diverse,in cui   qualcuno sia superiore rispetto all'altro, al punto da dover puntualizzare in maniera conscia o inconscia all'interno di un contesto sociale le difficoltà che un soggetto possiede,sminuendo in qualche modo le sue competenze. Purtroppo la società odierna si mostra impreparata nelle sue strutture ad affrontare il problema e a trovare delle soluzioni per i singoli individui che, con tanta determinazione e con gli opportuni esercizi,che favoriscono l'incremento delle capaciità cognitive, riusciranno a tirar fuori le loro potenzialità,migliorando giorno dopo giorno;ogni passo raggiunto sarà un traguardo, contenente un nuovo obiettivo futuro. Siamo consapevoli che ogni azione che portiamo a termine è frutto di uno scopo?, l'affermazione di un soggetto è fondamentale per quest'ultimo,in quanto ne deriva la presenza di una posizione effettiva nella società ,legandosi così alla piena scoperta di se stessi. Si tratta di portare alla luce le capacità innate da far fruttare e concatenarle al vero problema, cioè la società in cui viviamo,che si mostra pronta ad aiutare da un lato, ma dall'altro incapace di far sentire un essere all'altezza rispetto ad un altro. Volete sapere qual è la soluzione? Semplice a dirsi ma difficile a farsi...  acquisire la consapevolezza di porre l'attenzione sulla persona e non su uno specifico aspetto,poiché quel carattere potrà diventare un punto di forza. Quindi, proviamo a dare una risposta alla mancata capacità di riconoscere un aspetto normale della vita da parte della società e arriveremo alla conclusione della mancata considerazione e rispetto della persona nella sua totalità.

Caudia Fallucca, 4^ M

Liceo delle Scienze Umane

Opzione economico-sociale

 

 

martedì 3 gennaio 2023

ANSIA...UN'ANCORA AL COLLO

 




Certe volte non ci rendiamo conto di chi abbiamo davanti e ci dimostriamo poco empatici, ma se non siamo in grado di comportarci in modo adeguato, come possiamo aiutare chi soffre d’ansia? La verità è che se non si riesce ad immedesimarsi, o almeno non siamo in grado di porci questo obiettivo, stare vicino ad una persona ansiosa diventa complicato. Spesso, soprattutto gli adulti, tendono a sottovalutare problemi di questo tipo, oltre ad un senso di disinteresse e la costante filastrocca “tu non sei un tipo ansioso” oppure “i problemi sono altri”... Ciò che forse non  si giunge  a comprendere è da cosa possano provenire queste sensazioni d’agitazione. I motivi sono molteplici, di sicuro non nascono dall'oggi al domani e sicuramente esistono da sempre, forse sono troppi da elencare, ma a prescindere dalle cause non dobbiamo prenderli sotto gamba. Come ogni problema anche l’ansia se non viene gestita può causare conseguenze gravi, come un palazzo in cui si apre  una crepa, o si prova a gestire il problema oppure finisce per crollare da un momento all'altro. Uno dei contesti in cui è più sviluppata l’ansia è di sicuro la scuola, ma è davvero per dei compiti extra o delle interrogazioni a sorpresa che finiamo per sentici male? No, c’è chi si sente sotto pressione e finisce per scoppiare, questo è vero, ma esistono anche quei casi di cui non si parla: quelli che, magari per carattere, finiscono per far uscire allo scoperto i propri sentimenti semplicemente perché non possono permettersi di crollare a casa, e quale luogo migliore della scuola? A nessuno piace parlare dei propri sentimenti, è risaputo, quando ci ritroviamo qualcuno davanti a singhiozzare non lo sta facendo per attirare l’attenzione, né tanto meno per saltare ore di lezione, sono problemi seri a cui bisogna prestare attenzione. Come può accadere a scuola, succede in qualsiasi posto e non è mai voluto, semplicemente l’ambito scolastico è un contesto in cui ci passiamo fin troppo tempo ed è normale arrivare ad un punto in cui non riusciamo più a trattenerci. Provare ansia, al contrario di quello che molti pensano, non è soltanto piangere e non riuscire a respirare come quando si ha un attacco di panico, vuol dire anche: tremare costantemente, scrocchiarsi le dita freneticamente più volte, mangiarsi le unghia, toccarsi i capelli o grattarsi senza aver bisogno di farlo per davvero, c’è invece chi riesce a nasconderla perfettamente e anche in questo caso non è positivo. Ignorarla e far finta che non esista non serve a nulla se poi non passa. Certe volte, anche quando provi a non pensarci e credi di essertene liberato, finisci per illuderti che tutto si sia risolto, ma l’ansia è sempre lì come un’ancora al collo pronta a tirarti giù quando meno te l’aspetti in un mare di emozioni che non sei in grado di gestire. Potremmo parlare per decenni di ciò che proviamo, ma non sarebbe mai abbastanza, purtroppo si arriva anche al un punto in cui tutto quello che fai viene controllato dall'ansia e spesso per alcuni rimane per un lungo periodo il confine che li separa dall'apatia, l’unica emozione provata.

Vanessa Bevilacqua 4^ I
Liceo delle Scienze Umane
Opzione economico-sociale