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venerdì 23 aprile 2021

Caro vecchio Libro


Caro compagno, caro amico di sempre, oggi è la tua festa, anche se solo virtuale. Infatti ogni anno il 23 aprile l’UNESCO celebra la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’autore. Ma perché proprio il 23 aprile? Perché oggi è Sant Jordi e una leggenda racconta che molti secoli fa un drago terrorizzasse i cittadini di Montblanc, un piccolo paese nel sud della Catalogna. Per evitarne gli attacchi feroci, gli abitanti sacrificavano una bella ragazza ogni giorno, fino a quando toccò alla principessa del regno. Proprio quando stava per essere divorata, apparve il cavaliere Sant Jordi che, accoltellato l’animale, salvò la giovane che amava in segreto. Dal sangue del drago subito nacque un roseto, e l’usanza del regalo alle innamorate; più tardi arrivò lo scambio di libri, facendo riferimento a un poema che la principessa scrisse per il suo salvatore. In realtà la festa catalana del libro si celebrava inizialmente in ottobre e solo dopo, nel 1929, unita al «San Valentino». Il 23 aprile è una data simbolica anche perché è il giorno in cui sono morti nel 1616 lo spagnolo Miguel de Cervantes, l'inglese William Shakespeare e il peruviano Garcilaso de la Vega detto “El Inca”.. Solo nel 1996 il 23 di aprile è stato designato come la Giornata internazionale del Libro per la pratica che si è così diffusa che non sono solo gli innamorati a ricevere il regalo, ma lo si scambia anche tra famigliari ed amici: è diventato un momento unico  per celebrare l'amore e la cultura.  

 Quest’anno, come l'anno scorso, le strade e le piazze di Barcellona e delle altre città catalane non sono state invase di bancarelle, piene di volumi e bouquet, usanza che negli ultimi anni  si è diffusa in molti Paesi, anche in Italia. E ancora oggi i librai della Catalogna usano regalare una rosa per ogni libro venduto in questa data E' il libro  il miglior confidente di sempre, che ti fa sognare quando non dormi, ti fa viaggiare quando non puoi uscire di casa,  scoprire mondi sconosciuti e lontani,non ti lascia mai solo, quando sei triste o lieto, nostalgico o euforico, e soprattutto ti fa esplorare e conoscere te stesso.
Ogni libro ci fa guardare la realtà con occhi nuovi.
E ce ne fa immaginare una nuova, più consapevole, migliore.

Maria Sanclemente

sabato 17 aprile 2021

LETTERA AD UNA PROFESSORESSA

 

Salve prof, quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo viste... quella volta ci siamo salutate con un ‘arrivederci ‘,  inconsapevoli del fatto che sarebbe stato un addio... Eravamo delle bambine quando ci siamo incontrate per la prima volta, lei ci ha accolte con un sorriso che illuminava l’aula e con la voglia di iniziare questo nuovo percorso insieme, non è stato facile, noi con la matematica non eravamo molto amiche, lei però non si è data per vinta, ed è solo a lei,alla passione che metteva nel suo lavoro e alla determinazione che la contraddistingueva a cui dobbiamo dire grazie, grazie perché abbiamo cominciato ad apprezzarla la matematica, grazie perché siamo riuscite a raggiungere tanti traguardi, che senza di lei sarebbero stati inarrivabili e siamo riuscite a raggiungerli tutte insieme, perché lei era così, non lasciava mai nessuna indietro anche se noi di cadute ne abbiamo fatte tante durante questo percorso. Lei però non voleva sentir ragioni, ci prendeva per mano e ci aiutava a rialzarci, ci spronava a dare il  massimo, era lì per noi nei momenti in cui pensavamo di non farcela per ascoltarci e supportarci. Lei era proprio buona professoressa, tanto, troppo, mai abbiamo visto il suo sorriso spegnersi ed è questo ricordo che continueremo a custodire... sa,  noi ci speravamo nel vederla rientrare da quella porta, per ripartire insieme ancora una volta, purtroppo non è stato così, era un animo troppo buono il suo per restare in questo mondo che le aveva serbato tanta sofferenza in questi ultimi anni, ma vogliamo credere che lei abbia smesso di soffrire e che stia vegliando su di noi con quel sorriso che tanto ci rallegrava.

Adesso, ogni volta che crederemo di non farcela penseremo a lei e alla sua forza d’animo che non l’ha mai abbandonata e continueremo a dare il nostro massimo, per noi e per lei.

Arrivederci prof, è stato un piacere averla con noi.

Le  alunne della 4^B

Liceo delle Scienze Umane

VERDE PUBBLICO IN CITTA'

 


Giardino Sidonia

 Il verde urbano o pubblico non è altro che il polmone verde delle nostre città, ovvero piccoli spazi o porzioni del tessuto urbano dominate dal verde e dalla natura. A questa definizione possono corrispondere: parchi urbani, aiuole, viali alberati ed aree spartitraffico piantumate. Dall’ultimo rilevamento Istat è emerso che il verde urbano rappresenta appena il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia, per una media di 31,1 mq a testa. Trapani occupa il 102’ posto nella classifica del verde pubblico delle città italiane con 5,9 mq per abitante [statistica sotto la media].Oltre ad essere negli ultimi posti in Italia siamo anche la città con minore verde pubblico in tutta la regione Siciliana. Il primo posto in Italia per verde pubblico è occupato dalla città di Trento con 406 mq per abitante e, invece, in Sicilia il primo posto è occupato dalla città di Agrigento con 92,0 mq per abitante [50’ posto nelle città italiane].I pochi polmoni verdi a Trapani sono la zona portuale, villa Margherita, villa Pepoli, via Fardella e piazza Vittorio Veneto. La mancanza di verde pubblico nel nostro territorio sicuramente non è un fatto che deve passare inosservato perché la sua presenza all'interno delle città svolge da sempre delle funzioni utili e porta innumerevoli benefici. Gran parte delle aree verdi urbane, in passato, sono state progettate e create per fini sociali ed economici, ma è anche importante considerare la loro presenza per i benefici ambientali ovvero: filtraggio dell’aria, micro-regolazione del clima, riduzione dei rumori, drenaggio delle acque piovane e conservazione della biodiversità.

Comunque bisogna precisare che negli ultimi mesi a Trapani si sta provvedendo per costruire nuove aree green tra cui: via Rosario Livatino, via Mauro Rostagno, via De Santis e via Villa Rosina, ma si deve far presto ed è ancora troppo poco.

Alessandro Palermo 1^ I

L’AMORE AI TEMPI DEI SOCIAL NETWORK

 

I social network fanno ormai parte della nostra quotidianità e alcune persone ne sono diventate letteralmente dipendenti. I social rappresentano uno strumento di innovazione sociale, servono a scambiarsi opinioni e informazioni, ma troppo spesso vengono usati senza una totale consapevolezza
dei rischi che comportano. La tecnologia si evolve ogni giorno e con essa i modi di comunicazione e interazione, il lato positivo è che i social e internet hanno quasi annullato le distanze tra le persone; adesso siamo in grado di comunicare, attraverso i messaggi, chiamate o videochiamate, con persone fisicamente lontane.

Tuttavia i rapporti stanno diventando sempre più freddi, più virtuali e meno reali. Anche il concetto di amore e le relazioni stesse hanno subito dei cambiamenti notevoli, basti pensare che prima si aspettava con ansia una lettera da parte della persona amata, adesso, invece, le lettere sono state sostituite dagli sms, come se il continuo messaggiare valga più, o tanto quanto, un gesto reale, puro e vero al cento per cento. Per di più, con lo sviluppo dei social network, si sono approfondite le relazioni via chat, anche fra persone che non si sono mai viste realmente.

Allora la domanda sorge spontanea: “ Con quanta facilità ci si ama al giorno d’oggi? ” Un tempo si dovevano fare grandi gesti per ricevere un solo sguardo, mentre adesso basta solo un messaggio. Un’altra cosa sono le foto e i video che vengono postati giornalmente sui social. Più la coppia appare e si rende visibile e più viene ritenuta “coppia”. È giusto fare delle foto, per avere un bel ricordo, ma c’è davvero bisogno di postare ogni minima cosa sui social? È corretto credere che, nell’era dei social, una coppia possa essere ritenuta tale solo se condivisa sui social network?L’amore sta diventando esibizionista e l’unica cosa di cui ha bisogno, secondo il mio punto di vista, è la riservatezza.

Marika Piccione 2^ M

Liceo delle Scienze Umane opzione Economico-Sociale

 

lunedì 12 aprile 2021

 

UNA PIAZZA DI PAESE :

 Si può certo dire che l’era delle tecnologie, e in particolare dei Social, rappresenta per noi un enorme passo in avanti, però come ogni rivoluzione nella storia, il cambiamento comporta dei pregi e allo stesso tempo dei difetti. Il principale vantaggio di questi nuovi mezzi è sicuramente una comunicazione diretta e veloce; è fenomenale come essi ci consentano di interagire in tempo reale, a qualsiasi distanza, con chiunque ed in ogni parte del mondo. Le informazioni vengono trasmesse all’istante e si può rimanere aggiornati con l’attualità più facilmente di quanto avessero mai potuto immaginare i nostri avi quando venivano a conoscenza della vita altrui esclusivamente attraverso il pettegolezzo di paese. Da qualche anno è nata quella che potremmo definire una nuova piazza di paese: Instagram. E’ una rete sociale come Facebook, Whatsapp, Twitter che, però, a differenza di questi, ha dato per prima agli utenti la possibilità di condividere online migliaia di foto, video che potremmo intendere come aggiornamenti costanti sulla propria vita privata. Quest’ultime sono le cosiddette “storie” che hanno avuto un successo planetario soprattutto tra i giovani. Ma davvero crediamo che i social utilizzati in questo modo possano rappresentare per noi un progresso? Da un lato costituiscono un’opportunità di successo per tutti coloro che utilizzano Instagram come fonte di guadagno, i cosiddetti “influencer”; dall’altro, non sono altro che un ritorno al passato o meglio, una ripresa di quelle che sono sempre state le abitudini degli uomini, ma adattate ad una piattaforma tecnologica che, attraverso le sue funzioni, non fa altro che alimentare il pettegolezzo; pertanto, da questo punto di vista, tutto ciò possiamo definirlo un vero e proprio regresso. E questo perché se prima qualcuno che voleva commentare il comportamento di qualcun altro lo faceva guardandolo dritto negli occhi, adesso tutti si sentono in dovere di dire necessariamente qualcosa ad un’altra persona che magari neanche si conosce, semplicemente perché dietro ad uno schermo appare facile ed ancor più facile è quando lo si fa dietro ad una falsa identità. Tutto questo oggi non possiamo chiamarlo “progresso”, ma è pur vero che è una realtà con la quale dobbiamo imparare a convivere perché è parte, ormai inevitabile, della nostra esistenza e come tale influenza la nostra quotidianità. Quello che dovremmo fare è non abusare di questo social, vederlo come un semplice intrattenimento con la consapevolezza che è pur sempre volto, attraverso personaggi che hanno seguito, ad influenzare i nostri comportamenti, perciò dovremmo ricordare sempre che siamo noi a dominarlo e non il contrario, affinché non si giunga al declino.

 Alessandra Bosco  III   I  

 

 

E’ TEMPO DI RICOMINCIARE A SPERARE?

C’è chi ha chiuso la propria attività e non l’ha più riaperta, chi è stato travolto dalle difficoltà economiche e chi ha perso i propri cari: in questi mesi l’emergenza da Coronavirus ha delineato una situazione critica, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico e sociale, comportando precarie condizioni di lavoro e la conseguente crisi di moltissimi settori. Si stima infatti che la pandemia da Covid-19 abbia dato vita ad una delle peggiori crisi economiche dal 1870, portando con sé un drammatico aumento dei livelli di povertà. Questa crisi inoltre si sovrappone a quella iniziata nel 2008  durante la quale sono state applicate delle  misure restrittive che hanno fortemente indebolito il sistema economico nazionale, arrivato  già molto debole di fronte alla crisi pandemica del 2020. Inoltre vi è stato un impoverimento delle famiglie che a causa di questa situazione hanno perso il lavoro, infatti il ceto medio, vera e propria locomotiva dello sviluppo industriale italiano, è sempre più povero e timoroso. Ciò ha portato i governi dei principali paesi ad approvare numerose misure di sostegno alle famiglie e alle imprese, che tuttavia non hanno impedito di avere delle conseguenze devastanti in termini di disoccupazione e chiusura di numerose imprese e attività. Si pensa che quasi 90 milioni di persone potrebbero scendere sotto la soglia di deprivazione estrema quest’anno, cancellando tutti i progressi fatti negli anni precedenti per ridurre le disuguaglianze e la povertà e che il tasso di disoccupazione possa rimanere ad un livello elevato per un certo periodo di tempo. Per molti lavoratori è probabile che rimanga difficile trovare un lavoro. Nel campo del lavoro a subire la crisi sono principalmente il settore dei viaggi, dell’ospitalità e del trasporto, seguiti da quello dell’edilizia, delle spedizioni e in particolar modo quello della ristorazione. Oltre alla crisi economica abbiamo vissuto anche  una crisi di governo. Le crisi di governo nascono in seguito ad una crisi all’interno della coalizione di maggioranza che sostiene il governo, e senza voto da parte del Parlamento. La crisi di Governo si è risolta quando il Presidente Sergio Mattarella ha  affidato un mandato a Mario Draghi. Nel programma di Draghi un punto fermo pare essere quello dell’aumento della spesa pubblica a sostegno della sanità, invece per quanto riguarda il lavoro, il programma di Draghi dovrebbe essere incentrato su degli incentivi che dovranno essere finalizzati “a creare nuovi lavori e non a salvare i vecchi”. Saranno sostenute anche le banche e ci saranno più investimenti pubblici. Nel mondo delle imprese è atteso un giro di vite per le cosiddette aziende “zombie”, ovvero destinate a fallire e tenute in vita soltanto attraverso aiuti esterni, mentre il sostegno pubblico alle aziende dovrebbe essere mantenuto. Sul fronte della pandemia la volontà è quella di accelerare sul piano vaccini, finora rallentato da tagli e ritardi nelle consegne e dall’incertezza creata attorno al vaccino AstraZeneca, con l’obiettivo  di raggiungere al più presto l’immunità di gregge per tornare a una effettiva normalità. In conclusione, non ci resta  che sperare che la situazione ritorni al più presto alla normalità e che si lavori di squadra per il bene dei cittadini.

                                                                                             Cusenza Elena, 2^ F

                                                                                             Liceo Linguistico

giovedì 8 aprile 2021

MESSAGGI PERICOLOSI

 Al giorno d'oggi, la maggior parte delle persone è capace di provvedere a tutto tramite un unico apparecchio: il telefono. Se hai il dubbio di come si scrive una parola, il sinonimo di un termine, o vuoi fare un calcolo, il tuo cellulare avrà bisogno soltanto di una connessione e potrà esaudire tutti i tuoi desideri. C'è chi preferisce usufruirne il meno possibile, c'è invece chi ne è completamente dipendente e non pensa ad altro che ad esso. Il telefono è uno degli apparecchi più utili mai creati: in caso di bisogno puoi chiamare aiuto, ti permette di fare ricerche in breve tempo e, tramite i "social", può mandare messaggi in tutto il mondo; spesso però non ci rendiamo conto dei pericoli che stanno intorno a noi, veniamo attratti da quella composizioni di luci, video e Meme divertenti, da non renderci conto che spesso veniamo coinvolti in esperimenti o challenge a scopi tetri e alla fine ci avviciniamo a qualcosa che va al di là della nostra portata. Sono tanti i casi in cui, purtroppo, milioni di persone, in particolare i ragazzi, sono vittime di haker che li costringono a farsi del male o li sconvolgono psicologicamente facendo credere loro che ciò che stanno facendo è giusto o che se lo meritano, challenge pericolose che possono causare traumi o morti e, infine, ma non per importanza ci sono pure i casi di "nudes" che letteralmente vengono tradotti in "nudi" ovvero foto dove, in particolare le ragazze, vengono immortalate senza indumenti e spesso anche contro la loro volontà, provocando traumi o veri e propri suicidi. Molti sono stati i ragazzi coinvolti in queste trappole, tra cui ricordiamo: Antonella Sicomero, bambina di 10 che ha perso la vita a causa di una challange sulla famosa applicazione che per ora spopola tra i giovani, Tik Tok; Carolina Picchio, ragazza di 14, che ha perso la vita a causa di video che la ritraevano svestita contro la sua volontà e che si tolse la vita nel 2013 nella provincia di Novara; e sono tanti i ragazzi coinvolti ogni giorno in queste situazioni da cui non riescono a fuggire. Il telefono è uno strumento che crea terreno fertile sia per sensibilizzare che per odiare, ma sta a noi decidere come usarlo e quali messaggi far passare, per far in modo che questi incidenti non accadano più.

Vanessa Bevilacqua 2^ I


giovedì 1 aprile 2021

 

Egregio Ministro dell’istruzione Bianchi,

noi studenti liceali prossimi ad affrontare i tanto agognati esami, ci siamo resi conto che non è stata data la giusta attenzione alla nostra condizione durante questa pandemia e lo si può evincere dalla nuova ordinanza da Lei firmata nella quale il suo intervento appare del tutto irrilevante.

Da circa un anno e mezzo siamo “prigionieri” della DAD, strumento provvisorio indispensabile per continuare a godere del diritto allo studio come garantito dalla nostra Costituzione, ma come Lei potrà ben immaginare, esso non potrà mai essere equiparato nè potrà mai sostituire la scuola tradizionale.

Poiché il nuovo decreto emanato riporta i medesimi contenuti del decreto sulla Maturità 2019, è del tutto normale, per noi studenti in uscita, pensare che Lei non abbia analizzato accuratamente la nostra situazione.

I maturandi dello scorso anno hanno avuto la possibilità di frequentare ben sei mesi in presenza e i restanti tre con la modalità che noi adottiamo da più di un anno e appare evidente che il loro percorso, a differenza del nostro, sia stato stravolto solo sul finire.

Solo ai Suoi occhi e a quelli dei Suoi assistenti risultiamo identici, ma in realtà, i più penalizzati siamo noi.

Affronteremo responsabilmente l’impegno che siamo chiamati a compiere, consapevoli della non curanza che ci avete tanto generosamente dedicato.

 

Federica Giustiniano

Sara Schifano

Liceo delle Scienze Umane Classe V sez. O 

 

Cari lettori,

noi Docenti della redazione del Giornalino d'Istituto “ Occhio di falco “ riprendiamo la nostra attività con maggiore entusiasmo di prima, confidando anche nel supporto della redazione giornalistica del giornale on line “ Primapagina.it “ di Trapani.

L'esperienza del giornale implica molto lavoro e continua attività di ricerca e di scrittura che diventa importante se sostenuta dall'apprezzamento, dalla gratificazione di tutti voi, genitori, amici, insegnanti.

Proviamo a seminare non pretendendo che il raccolto sarà remunerativo. Tuttavia, anche se solo qualche seme germoglierà, non avremo seminato invano.

Sarebbe auspicabile che i nostri giovani esprimessero i propri vissuti e liberassero la loro fantasia, anche attraverso poesie, frutto delle emozioni più forti  o ancora vignette, affidate all'abilità manuale di alcuni di loro.

L'obiettivo è crescere e svolgere un cammino di libertà, di scelta, di conoscenza e di pensiero. Usare le parole per dar vita alle immagini, ai sentimenti, alle esperienze, facendo rivivere i loro mondi da condividere con altri, è sicuramente l'obiettivo che ci auguriamo di raggiungere, oltre a quello di allontanare i nostri giovani dal già detto da altri e siamo fiduciosi  che ce la faremo.