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mercoledì 27 marzo 2024

UNIAMOCI PER UNA CULTURA DELLA PACE !

 


Ed eccoci qua a scrivere l'ennesimo commento sulla guerra. Già l'anno scorso una moltitudine di idee e opinioni sono state espresse riguardo a ciò che stava e purtroppo sta accadendo tuttora tra Russia e Ucraina.

È stata accusata la storia di non essere stata abbastanza brava a lasciarci qualcosa, ma odiernamente e in tal contesto non si tratta di ignorare guerre di un secolo fa, ma guerre che stanno affiancando il nostro corso di vita. Difatti, oltre a Russia e Ucraina, attualmente abbiamo anche il conflitto tra Palestina e Israele, portato avanti dalla fine della seconda guerra mondiale, di cui si trattava poco, se non nulla.

Questa guerra però non sta distruggendo solo delle vite e non è concentrata solamente nella famosa striscia di Gaza, ma sta portando via anche molte libertà.

Sabato 9 Marzo, è una data, indubbiamente, da tenere in considerazione; difatti, finalmente, anche qui a Trapani si è sollevato un grido di protesta contro tutte queste terribili vicende. Un grido poco scontato e in grado di dimostrare che, seppur in minore misura, è possibile contribuire, anche solo simbolicamente, a qualcosa per cui combattere.

Le lamentele sono state innumerevoli e di differente radice, per il sistema Italiano che sembra sempre retrocedere di settimana in settimana, come se nulla fosse, ai diritti dei cittadini che continuano a non essere considerati e rispettati, contro uno Stato che ormai appare irrispettoso nei confronti di un'Italia  che di democratico non ha più nulla e, in conclusione, si è protestato contro questa guerra continua che nessuno ha mai realmente voluto, se non chi ci guadagna economicamente.

Si è urlato a gran voce che sono i ragazzi il futuro della prossima generazione e che è fondamentale e legittimo fare ascoltare la loro voce.

Abbiamo sempre criticato i giovani della generazione Z perché completamente dipendenti  dallo smartphone, di essere indifferenti e di non lamentarsi mai. Eppure quando parlano, quando finalmente scendono in piazza, sono in grado di intimorire.

Eravamo in pochi, questo è innegabile, ma quei pochi, quella trentina o giù di lì di presenti sono stati capaci di rappresentare ciò in cui credevano, la pace e la libertà di parola.

Come ha detto lo stesso Nino Occhipinti, rappresentante del nostro istituto e dei Giovani Democratici: "Meglio pochi che sono venuti poiché credono realmente in questa iniziativa, che tanti, che pensavano solo di saltare un giorno di scuola".

Noemi Asta e Cloe Guarnotta 5^ A

Liceo delle Scienze Umane

venerdì 1 marzo 2024

MAFIA, POLITICA E AFFARI : RICORDANDO IL PREFETTO FULVIO SODANO, " SOGNATORE CONCRETO"




 
Il 26 Febbraio, in occasione del decennale della morte dell’ex prefetto trapanese Fulvio Sodano, le istituzioni trapanesi hanno organizzato un convegno invitando anche gli studenti di alcuni istituti scolastici.

Il convegno, strutturato in due sezioni, rispettivamente intitolate “Luci e ombre nella gestione dei beni confiscati” e “Mafia, politica…affari”, ha visto il succedersi di diversi interventi sia da parte di autorità cittadine e giudiziarie, come il Sindaco Giacomo Tranchida, il prefetto Daniela Lupo, alcuni rappresentanti dell’Agenzia dei Beni Confiscati, il Presidente della Commissione Regionale Antimafia, che una rappresentante di Libera e la moglie del defunto Prefetto Sodano. Il Sig. Sindaco ha tenuto particolarmente a precisare come questa conferenza fosse stata pensata e dedicata proprio ai giovani , augurandoci di formarci come  uomini e donne coraggiosi come lo è stato Sodano, definito “sognatore concreto”.

L’operato di quest’uomo, compiuto in soli tre anni, dal 2000 al 2003, prima di essere allontanato da Trapani, ha lasciato un segno talmente permanente e forte da essere ricordato e pianto dai cittadini anche dopo vent’anni. il 26 luglio 2003 ha stipulato la "Carta degli impegni libera terra Trapani", documento che consente di velocizzare le procedure di confisca dei beni ai mafiosi e di incidere sull'impoverimento del loro patrimonio.Davvero egli è stato ed è tuttora un esempio concreto della lotta contro la mafia; è riuscito infatti a sequestrare un bene alla mafia: la Calcestruzzi Ericina, e a farlo rinascere e fruttare lontano dai circuiti illeciti mafiosi, che , tuttavia, tentarono di far fallire la nuova Calcestruzzi minacciando chiunque volesse acquistare quel calcestruzzo.  “Determinazione” era una delle sue parole preferite, tuttavia la mafia, per vie traverse, riuscì a farlo morire idealmente, trasferendolo ad Agrigento. 

Sodano è stato un uomo scomodo per la mafia, ma vicino alla popolazione, tanto da essere denominato “prefetto del Popolo”. 

Pertanto, a partire dal ricordo e dalla commemorazione dell’ex Prefetto è stato possibile approfondire  temi inerenti la confisca dei beni e lo stato di “salute” della mafia dopo la cattura di Matteo Messina Denaro. A riguardo sono stati evidenziati dei punti davvero importanti, come l’importanza dell’azione dello Stato nella conservazione e nella crescita della produttività di un bene confiscato, come voluto da Sodano, altrimenti lo stato avrà perso contro la mafia, che, seppur in maniera losca, ha prodotto e ha dato lavoro a diverse famiglie. Difatti è ed era molto comune sentire uomini lamentarsi dopo la cattura di un boss perché questo “dava lavoro”. Sono argomenti di cui non si parla molto, soprattutto tra ragazzi, ma proprio per questo il messaggio conclusivo, forse quello più incisivo, è stato di speranza e di stimolo per i giovani, affinché  non si sottovaluti e non si consideri mai l'organizzazione mafiosa debellata. Poiché è proprio quando si sottovaluta il problema che quest’ultimo ti sovrasta. Dunque l’invito fatto ai ragazzi è stato quello di non smettere mai di lottare contro ogni minimo germoglio mafioso che sboccia in mezzo a noi, di essere sognatori concreti come Sodano e di essere le gambe su cui camminano le idee di cui parlava Giovanni Falcone.


Letizia Monaco

Classe 3^ A

Liceo delle Scienze Umane


IL CASO DELLA CALCESTRUZZI ERICINA : BENE CONFISCATO ALLA MAFIA


LA MAFIA DOPO MATTEO MESSINA DENARO






Ha attratto più il mio interesse la seconda parte del convegno, quando una rappresentante di LIBERA ha illustrato la storia di un bene confiscato alla mafia :

La Calcestruzzi Ericina nasce nel 1991, il proprietario di allora era il boss Vincenzo Virga. La magistratura, però, dopo aver notato l' interesse della criminalità organizzata sull'azienda, la confisca nel 2000. Da quell'anno, le associazioni mafiose cercano di distruggere la fabbrica di calcestruzzi, poiché ormai era proprietà dello Stato, interviene così il prefetto Fulvio Sodano che rimette in gioco l'azienda. Ma proprio per questo Fulvio Sodano viene "cacciato" da Trapani nell’estate del 2003 dall’allora governo Berlusconi, con ministro dell’Interno Beppe Pisanu. Una storia, possiamo dire, molto toccante, una storia che fa riflettere tutti i giovani sul fenomeno mafioso e sulla lotta contro la criminalità organizzata.L'intervento che mi ha colpito di più è stato quello del presidente della commissione antimafia siciliana, Antonello Cracolici. Cracolici si sofferma, infatti, sulla eventuale "perdita" di un obbiettivo della lotta antimafia dopo l'arresto del boss Matteo Messina Denaro.

E' importante riconoscere che il fenomeno criminale non si esaurisce con l'arresto o la morte di un singolo individuo. La mafia, infatti, non è più solo rappresentata da latitanti di alto profilo, ma ha esteso la propria presenza nel mercato dello spaccio di droga su piccola scala. Le associazioni potrebbero concentrarsi sulla prevenzione e sensibilizzazione nella comunità per contrastare la diffusione di queste attività illecite a livello più radicato. Una di queste sostanze, che nell'ultimo periodo è in voga è proprio il crack, una sostanza prodotta dalla cocaina, che non solo costa molto poco (5-6 euro per dose), ma che distrugge completamente il sistema nervoso centrale di chi ne fa uso. L'abuso cronico di crack può causare paranoia, ansia, disturbi del sonno, perdita di peso e danni cardiovascolari. Inoltre, il crack può avere impatti devastanti sulle relazioni interpersonali e sulla vita quotidiana delle persone coinvolte. Cracolici inoltre, sottolinea come si stia espandendo rapidamente la sua diffusione. I dati statistici riguardanti l'uso di crack spesso sono complessi da ottenere a causa della natura clandestina di queste attività. Tuttavia, alcune informazioni possono essere tratte da rapporti e studi. Le città più grandi, come Milano, Napoli, Roma e Palermo, hanno segnalato problemi legati all'uso di crack, con un impatto particolarmente rilevante nelle aree urbane svantaggiate. I dati del Sistema di Monitoraggio delle Tossicodipendenze (SMT) indicano che il crack rappresenta una parte significativa delle sostanze stupefacenti sequestrate in alcune città italiane. Concludendo, secondo me, la commemorazione della figura di Fulvio Sodano, ha lanciato molti messaggi da prendere in considerazione, da parte di noi giovani, per la creazione di un mondo migliore, e soprattutto di uomini "determinati" che continuino a lottare contro il sistema mafioso.


Angelo Spagnolo

Classe 3^A
Liceo delle Scienze Umane