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venerdì 15 ottobre 2021

IL MONDO DELLA SERIE TV : “SQUID GAME”

 



Recentemente sono numerosi i modi utilizzati da noi ragazzi per distrarci e passare il nostro tempo libero, ma sicuramente uno dei molti passatempi ormai in voga, soprattutto fra i giovani, sono le  tanto amate ed infinite serie TV.

Tutti noi almeno una volta nella vita ne abbiamo sentito parlare, le abbiamo viste e ne abbiamo considerata una come nostra preferita, ovviamente differente a seconda del nostro genere prediletto e il tutto reso sicuramente semplice con l’avvento di Internet e delle piattaforme streaming, come Infinity, Now Tv, ma soprattutto Netflix, probabilmente la più utilizzata; e grazie ad essa ho avuto l'opportunità di seguire una serie tv che sta ormai spopolando in tutto il mondo, nonché Squid Game.

Squid Game, in italiano "Gioco del calamaro"  è una serie televisiva sudcoreana, scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk, costituita da nove episodi. Narra la storia di Gin-Hun, un disoccupato, disperatamente bisognoso di soldi, d'altronde come tutti i 456 sconosciuti intrappolati in un luogo sconosciuto per partecipare a un misterioso e avvincente gioco, appunto, Squid Game. Essi intercettati attraverso un annuncio e rapiti, sono "pronti", se così possono definirsi, a competere senza sapere nulla delle regole. "Se volete ritirarvi, ditelo adesso", afferma una voce prima dell’inizio dei giochi, ma nessuno abbandona il campo in quanto il vincitore avrà la possibilità di portare a casa un premio in denaro di 45600000000 ₩ , pari a circa 33 milioni di euro. La posta in palio è troppo alta per farsi scrupoli, nonché la vita del vincitore potrebbe cambiare radicalmente grazie al possibile bottino.

Peccato che le gare ispirate ai giochi dei bambini che dovranno affrontare sono tutt’altro che innocenti. Chi perde, viene eliminato. Ma qual è il vero motivo della gara? Non sarò di certo io a dirvelo, ma piuttosto sfamate questa vostra curiosità e correte a vederlo.

È una serie tv indubbiamente cruenta che arriva dritta al messaggio, immediata, ben costruita per creare empatia nei confronti del personaggio principale; tratta anche delle personali difficoltà giovanili dell'ideatore, oltre che delle disparità socio-economiche vigenti in Corea del Sud.

In meno di 20 giorni dal debutto, si è piazzata ai primi posti in classifica in quasi novanta Paesi del mondo, dagli Usa agli Emirati Arabi, dal Brasile alla Lituania, registrando un successo inaspettato. Tanto più se si pensa che la serie tv è disponibile solo in lingua originale sottotitolata. Ma non è stato di certo ciò a frenare, anche il pubblico italiano, solitamente maggiormente abituato al doppiaggio, che ha dimostrato di apprezzare la nuova serie tv Netflix coreana.

Ma la serie, oltre ad essere sinonimo di intrattenimento, è anche capace di trasmettere insegnamenti morali molto attuali.

Infatti essa analizza la natura umana e il suo cambiamento dall'infanzia all'età adulta mostrando persone cresciute alle prese con giochi ormai ritenuti per bambini.

I giocatori rappresentano persone messe dalla società, senza possibilità di riscatto o di ascesa sociale. Sono sull’orlo della disperazione, ciò spiega la loro determinazione davanti al montepremi. Il loro precipitarsi verso i soldi è un modo per riflettere sulle difficoltà che ogni giorno le persone affrontano all’interno della società capitalistica e consumistica.

Siamo così legati e presi dai soldi che pur di acquisirne una grande quantità, siamo in grado di giocare la nostra vita al solo scopo di rimetterci in carreggiata.

Giochi come il tiro alla fune, le biglie o Un Due Tre Stella soggetti della serie, come in un incubo, si trasformano in sfide letali e forse l'accostamento tra l'innocenza e la violenza risulta come la caratteristica più inquietante. Squid Game ha la completa capacità di toccare le nostre paure più profonde, aprendoci a nuovi spunti di riflessione. Il tutto regalandoci dei meravigliosi personaggi, ognuno con una psicologia, un problema e un pensiero differente a cui non puoi non affezionarti e in cui non puoi non rivederti, suscitando innumerevoli pianti, ma anche risate.

                                                                                                                          Noemi Asta 3^ A

                                                                                                                Liceo delle Scienze Umane