Certe volte non ci rendiamo conto di chi abbiamo davanti e
ci dimostriamo poco empatici, ma se non siamo in grado di comportarci in modo adeguato, come possiamo aiutare chi soffre d’ansia? La verità è che se non si
riesce ad immedesimarsi, o almeno non siamo in grado di porci questo obiettivo,
stare vicino ad una persona ansiosa diventa complicato. Spesso, soprattutto gli
adulti, tendono a sottovalutare problemi di questo tipo, oltre ad un senso di
disinteresse e la costante filastrocca “tu non sei un tipo ansioso” oppure “i
problemi sono altri”... Ciò che forse non si giunge a comprendere è da
cosa possano provenire queste sensazioni d’agitazione. I motivi sono
molteplici, di sicuro non nascono dall'oggi al domani e sicuramente esistono da
sempre, forse sono troppi da elencare, ma a prescindere dalle cause non
dobbiamo prenderli sotto gamba. Come ogni problema anche l’ansia se non viene
gestita può causare conseguenze gravi, come un palazzo in cui si apre una crepa,
o si prova a gestire il problema oppure finisce per crollare da un momento
all'altro. Uno dei contesti in cui è più sviluppata l’ansia è di sicuro la
scuola, ma è davvero per dei compiti extra o delle interrogazioni a sorpresa che
finiamo per sentici male? No, c’è chi si sente sotto pressione e finisce per
scoppiare, questo è vero, ma esistono anche quei casi di cui non si parla:
quelli che, magari per carattere, finiscono per far uscire allo scoperto i
propri sentimenti semplicemente perché non possono permettersi di crollare a
casa, e quale luogo migliore della scuola? A nessuno piace parlare dei propri
sentimenti, è risaputo, quando ci ritroviamo qualcuno davanti a singhiozzare non
lo sta facendo per attirare l’attenzione, né tanto meno per saltare ore di
lezione, sono problemi seri a cui bisogna prestare attenzione. Come può
accadere a scuola, succede in qualsiasi posto e non è mai voluto, semplicemente
l’ambito scolastico è un contesto in cui ci passiamo fin troppo tempo ed è
normale arrivare ad un punto in cui non riusciamo più a trattenerci. Provare ansia,
al contrario di quello che molti pensano, non è soltanto piangere e non
riuscire a respirare come quando si ha un attacco di panico, vuol dire anche:
tremare costantemente, scrocchiarsi le dita freneticamente più volte, mangiarsi
le unghia, toccarsi i capelli o grattarsi senza aver bisogno di farlo per
davvero, c’è invece chi riesce a nasconderla perfettamente e anche in questo
caso non è positivo. Ignorarla e far finta che non esista non serve a nulla se
poi non passa. Certe volte, anche quando provi a non pensarci e credi di
essertene liberato, finisci per illuderti che tutto si sia risolto, ma l’ansia
è sempre lì come un’ancora al collo pronta a tirarti giù quando meno te
l’aspetti in un mare di emozioni che non sei in grado di gestire. Potremmo
parlare per decenni di ciò che proviamo, ma non sarebbe mai abbastanza,
purtroppo si arriva anche al un punto in cui tutto quello che fai viene
controllato dall'ansia e spesso per alcuni rimane per un lungo periodo il
confine che li separa dall'apatia, l’unica emozione provata.
Vanessa Bevilacqua 4^ I
Liceo delle Scienze Umane
Opzione economico-sociale
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