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lunedì 14 ottobre 2024

I LICEI DEL "ROSINA SALVO" PROTAGONIATI A ERICE NELLA 32° EDIZIONE




 Anche quest’anno la comunità scolastica dei licei “Rosina Salvo” ha dato il suo contributo attivo alla tutela dell’ambiente, partecipando alla 32ª edizione di “Puliamo il Mondo”, L’iniziativa, svoltasi venerdì 11, è stata  promossa dall’associazione Legambiente in collaborazione con il Comune di Erice. La manifestazione, che si svolge in tutta Italia con lo scopo di sensibilizzare i cittadini alla cura del territorio e alla lotta contro l’abbandono dei rifiuti, ha visto protagonisti gli studenti, impegnati nella pulizia del litorale di San Giuliano, una delle aree costiere più amate della città. Armati di guanti, sacchi e un grande senso civico, i ragazzi hanno raccolto rifiuti di vario tipo, contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente marino e dimostrando quanto sia importante l’impegno collettivo per preservare la bellezza e la pulizia delle nostre coste. Alla fine della giornata, l’evento si è concluso con una cerimonia simbolica che ha celebrato non solo l’impegno dei partecipanti, ma anche il riconoscimento del mare di Erice come uno dei più puliti d’Italia. Legambiente ha infatti consegnato alla sindaca di Erice, Daniela Toscano, la targhetta “Il mare più bello 2024”, un riconoscimento che premia la qualità delle acque e gli sforzi del comune per la tutela dell’ambiente. “Siamo orgogliosi del lavoro svolto oggi dai nostri giovani e dalla comunità locale”, ha dichiarato la sindaca Toscano. “Questo riconoscimento è un incoraggiamento a continuare su questa strada, ma anche un richiamo alla responsabilità di tutti nel mantenere pulito e vivibile il nostro territorio”. L’iniziativa ha ricevuto grande apprezzamento anche dai rappresentanti di Legambiente, che hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra scuole, enti locali e associazioni ambientaliste per costruire un futuro più sostenibile. La partecipazione dei licei “Rosina Salvo” alla giornata è stata una dimostrazione di come i giovani possano farsi portavoce di un messaggio fondamentale: la difesa del pianeta inizia dai piccoli gesti quotidiani.

 Manuel Ruggirello

Classe 4^A

Liceo delle Scienze Umane

martedì 18 giugno 2024

"A SPASSO PER TRAPANI"

 



Un pomeriggio della settimana scorsa mi sono ritrovato nella Sala Sodano di Palazzo D’Alì dove ho partecipato alla presentazione di un libro che mi ha colpito non poco "A spasso per Trapani", pillole di storia attraverso i personaggi, i luoghi, i toponimi della città”.

 Scritto da Giuseppe Romano e Salvatore Accardi, questo libro rappresenta un viaggio nel tempo che esplora le vite e le gesta dei personaggi più importanti che hanno contribuito a modellare l'identità di questa affascinante città siciliana: Trapani.

Il libro è strutturato in una serie di capitoli dedicati a personaggi che fanno parte di alcune categorie (medici, letterati, militari, scultori etc…).

Attraverso una combinazione di narrazione storica dettagliata e racconti avvincenti, gli autori dipingono un quadro vivido della città, che va dall'antichità fino ai giorni nostri.

Così scopriamo le storie di eroi che, secondo la tradizione, hanno plasmato il destino di questo angolo di Sicilia : nobili, mercanti e artisti emergono dalle pagine, rivelando il ruolo di Trapani come centro culturale e commerciale.

L'età moderna vede Trapani trasformarsi attraverso le vicende dei suoi cittadini illustri. Politici, filosofi e uomini di scienza che hanno lasciato un'impronta duratura sulla città vengono presentati con cura, mettendo in luce le loro conquiste e i loro contributi.

Giuseppe Romano e Salvatore Accardi dimostrano un'incredibile attenzione ai dettagli, supportata da un'ampia ricerca storica.

Ogni aneddoto, ogni fatto storico è presentato in modo tale da coinvolgere il lettore e stimolare la sua curiosità.

"A spasso per Trapani" non è solo un libro di storia; è un tributo alla città e ai suoi abitanti. Esso serve come risorsa fondamentale per chiunque desideri comprendere le radici profonde di Trapani e l'evoluzione della sua identità attraverso i secoli. È un'opera che valorizza il patrimonio culturale della città, rendendolo accessibile sia ai trapanesi che ai visitatori.

Con "A spasso per Trapani", Giuseppe Romano e Salvatore Accardi ci regalano un'opera che è al contempo un documento storico e una celebrazione della città di Trapani. Naturalmente ho fatto tesoro di tutto quanto è stato detto durante l’evento e ho preso il libro che mi propongo di leggere a breve. Comunque un’idea me la sono fatta : penso che sia un libro imprescindibile per chiunque ami la storia, la cultura e il fascino senza tempo di Trapani.


Manuel Ruggirello 3^ A

Liceo delle Scienze Umane


martedì 14 maggio 2024

SULLE TRACCE DEL LIBERTY, IL MITO DELLA BELLA EPOQUE A TRAPANI. RAPPRESENTAZIONE TEATRALE" LA PASSEGGIATA"

 





Domani, 15 Maggio, presso la Casina Delle Palme ,  a Trapani, si terrà lo spettacolo dal titolo “ La Passeggiata”, che vedrà coinvolti gli studenti delle varie sedi del Liceo Rosina Salvo .

Il progetto si è articolato in un percorso interdisciplinare sulla Bella Epoque ed il Liberty nel suo contesto storico e nelle sue espressioni artistiche , con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale e architettonico del Liberty presente nel nostro territorio.

Tutte le attività svolte hanno portato gli studenti ad una maggiore conoscenza e ad acquisire un maggiore senso di appartenenza al nostro territorio .

I ragazzi del Rosina Salvo sono stati coinvolti in incontri, laboratori , visite , manifestazioni e sono stati trattati anche personaggi di spicco come Teresa Wilms Montt, Proches e anche autori italiani come Palazzeschi e Boccioni.

A conclusione di questo percorso, come da titolo, “La Passeggiata” , presenta una rassegna in cui studi di fotografia, scenografia e interpretazione teatrale, verranno esternati con passione dai giovani attori.

 

Vi aspettiamo alle ore 20,30!

Manuel Ruggirello

Classe 3^ A

Pedone Sofia

Classe 4^ A

Liceo delle Scienze Umane

venerdì 3 maggio 2024

RIFIUTI RADIOATTIVI : I GIOVANI IN PRIMA LINEA PER DIFENDERE IL TERRITORIO



Trapani, 3 Maggio 2024. Una coalizione trasversale di cittadini, autorità locali, rappresentanti del mondo agricolo e rappresentanti degli studenti ha dato vita a una vibrante protesta contro i piani del governo di  allestire un deposito nazionale di scorie radioattive nella regione. Le recenti manifestazioni a Calatafimi-Segesta e l'assemblea a Fulgatore hanno evidenziato la determinazione della comunità trapanese nel respingere questa minaccia per l'ambiente e la salute pubblica.

Nonostante le chiare osservazioni di inidoneità da parte dei comuni di Trapani e Calatafimi-Segesta, nonché il sostegno dei sindaci e dei consigli comunali della provincia di Trapani, la decisione della SOGIN, agenzia ministeriale, di identificare queste località come potenziali siti per il deposito ha scatenato un'ondata di indignazione e mobilitazione.

 In Piazza Vittorio, a Trapani, è stato realizzato un momento significativo di questa resistenza. I sindaci hanno incontrato gli studenti per coinvolgerli attivamente nella difesa del loro futuro e del territorio.

Tra gli studenti è intervenuto il Presidente della Consulta Provinciale Studentesca di Trapani, Antonino Occhipinti, che ha dichiarato:

<<È di estrema importanza ribadire il nostro NO a una decisione Romana volta ulteriormente a deturpare il nostro territorio e a danneggiare la nostra economia agricola e turistica mettendo a rischio anche la salute degli abitanti del territorio trapanese.

Naturalmente,a dare un valore aggiunto a questa manifestazione siamo stati noi giovani  scendendo in piazza in oltre 3.000 per gridare ancora una volta che il futuro della nostra terra con tutte le sue bellezze è nostro >>.

Antonino Occhipinti

Manuel Ruggirello

Rappresentanti dell'I.I.S. "Rosina Salvo"

giovedì 2 maggio 2024

DI FRONTE ALLA GUERRA NON BASTA L'INDIFFERENZA

 



Parlare della guerra è importante. Spesso, nell'immaginario comune, ciò che non accade a noi o vicino a noi, non è qualcosa di cui ci dobbiamo preoccupare.

Certo, chi non vive in prima persona le tragedie della guerra ha meno da temere, ma la lontananza non deve diventare sinonimo di indifferenza.

Anche solo informarsi su ciò che sta succedendo costituisce un'alternativa più significativa dell'ignoranza.

 Attualmente la guerra in Palestina ha causato, sta causando e causerà ancora migliaia di morti, e non è di certo un avvenimento da prendere alla leggera o, addirittura, ignorare.

 

In gran parte dell'Italia si sono tenute delle manifestazioni per mostrare il proprio supporto nei confronti di coloro che, tutt'oggi, sono vittime di questa rivalità. Alcune di queste manifestazioni, sono finite in modo diverso da ciò che era stato originariamente pensato. Basti ricordare gli avvenimenti a Pisa, dove si è fatto ricorso alla violenza per contenere un gruppo di ragazzi —i quali, preciso, non erano armati e si trattava per la maggior parte di minorenni— che si erano presentati in un corteo per protestare riguardo ciò che sta succedendo.

 Nonostante l'ordine sia presumibilmente arrivato da qualcun altro, come può un poliziotto arrivare a prendere a manganellate dei ragazzi che non stavano facendo ricorso ad alcun tipo di violenza?


Non nego che il corteo dovesse andare controllato in qualche modo, in quanto stava iniziando a degenerare nel caos, ma certamente si sarebbe potuto trovare un metodo alternativo più pacifico per contenere la folla che era formata prevalentemente da minorenni.

 

Questo comportamento non ha senso soprattutto se si pensa che tra la folla di ragazzi ci potrebbero essere stati volti conosciuti, o addirittura parenti di questi. Avrebbero ancora trovato la forza di punirli in un modo così pesante?

In questi giorni ci giungono le notizie del dilagare delle proteste studentesche nelle università americane come nell'Università del Texas e alla Fordham University di New York, e alla Columbia University, dove sono stati arrestati decine di manifestanti pro-Palestina..

 Ora la domanda che mi pongo è: se uno dei pochi modi per fare veramente qualcosa riguardo la questione in Palestina ci viene vietato, o comunque diventa poco sicuro continuare a farlo, come dovremmo noi giovani —che ancora non abbiamo tutti i mezzi possibili per fare ciò che vogliamo e come lo vogliamo, in quanto limitati dall'età— mostrare il nostro supporto, il nostro interesse verso qualcosa di cui tutti dovremmo preoccuparci, se poi i risultati sono così disastrosi?

Cristina Tinnirello

Classe 3^Ba 

Liceo Artistico "Michelangelo Buonarroti"

martedì 30 aprile 2024

BULLI-STOP : ANCHE IL ROSINA SALVO SI AGGREGA

 



 Al  Rosina Salvo di Trapani avviata l'iniziativa,  in collaborazione con l’azienda Citroen, per combattere ed arginare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. 

 I due giovani esperti, Alessandro e Francesca, del Centro Nazionale contro il bullismo “Bulli-stop”, hanno dato voce a molti ragazzi che nella loro vita si sono ritrovati ad essere o la vittima o il carnefice di queste tristi vicende narrate.

Con immensa competenza e capacità comunicativa i due giovani sono stati in grado di toccare tematiche delicate con un carisma ed una professionalità che è riuscita a toccare le coscienze di tutti i presenti nel profondo.

Infatti, sono riusciti a spiegare con delicatezza l’importanza della comunicazione, incentivando, laddove siano presenti situazioni di bullismo o cyberbullismo, la discussione con i genitori o con una figura di riferimento.

I giovani  hanno fatto capire che chiedere aiuto non è affatto un segno di debolezza e che l’indifferenza, là dove vi è violenza, significa essere complici della violenza stessa.

Grazie a questi racconti sono riusciti a farci comprendere che un bullo può migliorare e che una vittima può tornare a respirare.

Tramite delle storie, come quella del giovane Sergio, strappato dalla vita all’età di 17 anni, o la storia raccontata in prima persona da Alessandro che ha vissuto queste esperienze da entrambi i lati della medaglia e tramite un video -montaggio, che ci ha permesso di conoscere solo alcune giovani vittime dì bullismo, l’incontro avvenuto in aula magna è stata un’esperienza che ha contribuito  sia ad una crescita personale che ad una maggiore consapevolezza delle proprie azioni nei confronti di chi ci circonda.

La giornata si è conclusa nel cortile della scuola con una prova su strada del modello della nuova minicar Citroen Ami, presentata al salone dell'auto di Ginevra e "bullizzata" per il suo aspetto insolito. 

 

Montuori Giuliana, Pedone Sofia e Palmieri Ludovica

Classe 4^A Liceo della Scienze Umane

martedì 16 aprile 2024

UNA NUOVA FASE PER LA SANITA' PUBBLICA SICILIANA?


Il principale problema della sanità pubblica siciliana è la carenza organica di medici. Mancano soprattutto anestesisti, cardiologi, ortopedici e medici d’emergenza-urgenza)dovuta, soprattutto, alla quantificazione dei numeri chiusi per l'accesso all'università di medicina. Infatti, per rimediare alla grave situazione attuale, sono cento i medici stranieri ad essere stati reclutati ed immessi in servizio o in fase di immissione, da parte della Regione, in seguito all'avviso aperto, emanato dal dipartimento di Pianificazione strategica dell'assessorato della Salute, per sopperire alle carenze di personale del sistema sanitario siciliano. Il pronto soccorso e gli ospedali delle province sono sempre più in difficoltà. La fuga verso il privato, dovuta anche alla scarsa attrattività delle strutture pubbliche, getta nel baratro il sistema sanitario siciliano. I medici chiamati in urgenza vengono pagati cinque volte in più, in spregio a chi è in corsia senza guardare orari e ferie, accollandosi un carico di lavoro enorme, con uno stipendio non adeguato. Però vi sono anche delle notizie ottimistiche: il Ministero della Salute ha dato il via libera all’utilizzo di fondi statali da destinare all’edilizia ospedaliera. Così, verranno impiegati più di un miliardo di euro (stanziati per il 95% dallo Stato e per il 5% dalla Regione Siciliana) per far erigere quattro nuovi ospedali a Palermo. Verranno così creati dei nuovi presidi secondo l'accordo di programma approvato dalla Regione: il Polo pediatrico di Fondo Malatacca e il centro oncoematologico, di fianco al Cervello. Restyling totale invece per Civico e Policlinico. Ciò comporterà la creazione di ben più di 1300 nuovi posti letto. 

 Alessandro Palermo
 Classe 4^ I 
Scienze umane opzione economico-sociale

venerdì 12 aprile 2024

I RAGAZZI DELLA GENERAZIONE Z

 


Ogni giorno frasi del tipo “i ragazzi non hanno voglia di fare  nulla” o “i giovani di questi tempi sanno solo lamentarsi” vengono dette a milioni di studenti a prescindere dalla classe o dalla facoltà universitaria che stanno frequentando. Tuttavia, anche se questo spirito d’improvvisazione diminuisce, perché nessuno parla di cosa voglia dire essere un adolescente o un quasi adulto in un’epoca dove ormai di qualsiasi problema ne siamo la causa?

Alcune settimane fa, un corteo di giovani si è riunito a Pisa per protestare contro la guerra che quotidianamente causa un numero indecifrabile di morti e feriti. Su questa manifestazione, in cui milioni di studenti protestavano per qualcosa di moralmente giusto e di spirito tutt’altro che propagandistico di odio, sono state dette tante cose e la maggior parte non sono affatto positive.

C’è chi parla di un corteo fuorilegge, anche se dovrebbero essere gli stessi politici a sapere che la Costituzione, cioè la fonte più importante del diritto, garantisce la possibilità di riunirsi se ciò viene fatto nei limiti e nel rispetto di tutti. Nel gruppo che ha organizzato lo sciopero non solo hanno partecipato ragazzi e ragazze dagli undici ai vent’anni a salire, ma non è stato in alcun modo utilizzato alcun tipo di violenza, al contrario delle forze dell’ordine che non ci hanno pensato due volte a punire con manganellate ragazzi disarmati e persino distesi a terra inermi.

A questo punto le domande che mi sorgono spontanee sono: al di là dell’ordine ricevuto e del fatto che si tratta di lavoro, come può un poliziotto aggredire delle persone, tra cui minorenni, la cui unica colpa è stata quella di denunciare pubblicamente qualcosa su cui tutti voltiamo le spalle? E inoltre mi chiedo, dove erano i poliziotti quando l’otto gennaio centinaia di persone si sono riunite, con tanto di camicia nera e di saluto romano , presso Acca Larentia,  e hanno invocato il duce? Sbaglio o la dodicesima disposizione transitoria e finale della Costituzione cita: «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista|…|»?

Denunciare questi eventi dovrebbe essere d'obbligo da parte della stampa  eppure spesso non accade; allora  come si affrontano situazioni del genere?

Ovviamente prendendosela con i ragazzi, perché “non fanno mai nulla e quando le cose le fanno sono sbagliate; a questo punto era meglio che si facevano i fatti propri”. Con questa riflessione mi zittisco e mi chiedo “se non avessero fatto nulla i giovani, cosa avrebbero detto le persone? Che siamo degli scansafatiche e che avremmo dovuto fare qualcosa?”, la risposta per la maggior parte, e mi riferisco soprattutto agli ipocriti, sarebbe stata assolutamente affermativa.

Vanessa Bevilacqua

classe 5^ I

Scienze Umane opzione economico-sociale

 

martedì 9 aprile 2024

LIBERI DI SCEGLIERE LA VERITA'


 

Il concorso “Santo della Volpe”, giunto all'ottava edizione, è stato bandito dal comune di Erice in occasione del trentanovesimo anniversario della strage di Pizzolungo del 2 Aprile 1985, un evento che ha segnato profondamente la storia di Trapani e dell’intero Paese. Infatti il concorso si propone di onorare la memoria di Barbara Rizzo e dei suoi figli, Giuseppe e Salvatore Asta, vittime innocenti di un vile attentato di Cosa nostra, perpetrato con l’intento di colpire il magistrato Carlo Palermo. Nonostante siano trascorsi quasi quarant'anni da quel tragico giorno, la ricerca di verità e giustizia continua a essere un imperativo morale per la comunità.

Ai partecipanti è stato chiesto di riflettere sul ruolo cruciale della verità e della giustizia nell’evoluzione sociale e civile, prendendo spunto da esempi emblematici come l’impegno di figure come Aldo Moro, Falcone, Borsellino e Santo della Volpe. Attraverso la scrittura, l’arte, o altre forme espressive, si vuole incoraggiare la partecipazione attiva dei giovani e di tutti coloro che desiderano contribuire a illuminare le ombre del passato e a costruire un futuro più giusto e solidale per la città di Trapani e per l’intera società.

All'edizione di quest'anno ha partecipato anche la mia compagna Letizia che, con grande sorpresa, soprattutto sua, si è classificata al primo posto con un articolo giornalistico che, prendendo spunto da una frase dello statista Aldo Moro " La verità illumina,la verità dà coraggio", ha cercato di indagare sulla verità con metodi nuovi. 

Francesca Vivona

3^ A  Liceo delle Scienze Umane


Trentanove anni sono trascorsi dalla strage di Pizzolungo del 2 Aprile 1985 che ha massacrato  l’allora trentenne Barbara Rizzo e i suoi due gemellini di soli 6 anni, Giuseppe e Salvatore Asta. Stavano percorrendo la strada provinciale che attraversa Pizzolungo, quando furono brutalmente uccisi per mano della criminalità organizzata mafiosa in un attentato  che doveva colpire il magistrato Carlo Palermo, rimasto invece illeso. Uccisi due volte dalle parole dell'allora sindaco di Trapani, Erasmo Garuccio, "a Trapani la mafia non esiste", sono rimasti per più di trent’anni senza giustizia né verità. Risale al 2019 il quarto ed ultimo processo per la strage, conclusosi con la condanna di Vincenzo Galatolo a trent'anni di reclusione. Non si fermò lì, però, la bramosia di verità di Margherita Asta, sorella dei due gemellini defunti. “Per Pizzolungo attendiamo ancora verità e giustizia, e non è vero che la verità non si possa trovare, perché gira per le strade della mia città, ancora oggi”. Queste le sue parole.

La giustizia, che per essere tale deve essere frutto della verità che “illumina”, è l’unica via da percorrere se si vuole compiere un passo avanti nell’evoluzione dell’umanità intera. Se non si è consapevoli o addirittura non si è a conoscenza dell’errore, come si può imparare, cambiare, migliorare? Non si può. Di sicuro l’omertà e l’illegalità non sono il mezzo tramite il quale si può raggiungere la verità.

La consapevolezza in merito a ciò, soprattutto nei giovani, è incrementata notevolmente in seguito alla perdita di figure come Falcone e Borsellino, uccisi anch’essi per mano mafiosa in nome della giustizia, da loro cercata e perseguita con mezzi legali. Eppure non sempre lo Stato e la mafia sono in contrasto, anzi molto spesso è capitato che i due fossero alleati segretamente attraverso figure istituzionali corrotte. Ma quindi il potere giudiziario è l’unico a poter scavare nella realtà dei fatti?

No. Lo hanno fatto e continuano instancabilmente a farlo tutti i giornalisti che con passione e determinazione cercano la verità.

Lo hanno fatto Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994. Sì, sono passati trent’anni ed ancora non siamo giunti alla verità... Ilaria Alpi era una giornalista appassionata. Quando è stata uccisa aveva solo 33 anni, li avrebbe compiuti due mesi dopo. Oggi l'inchiesta giudiziaria, alla Procura di Roma, formalmente è ancora aperta ma non sappiamo niente. L'unica verità storica è che Ilaria Alpi è stata uccisa mentre faceva bene il suo lavoro e per oltre 20 anni la sua famiglia, con la voce di suo padre Giorgio e la madre Luciana, non ha mai smesso di chiedere giustizia e verità. Ecco perché non dobbiamo mai smettere di parlarne.

Santo della Volpe, ex presidente della Federazione Nazionale della Stampa italiana e storico inviato del Tg3, era un semplice giornalista che però per tutta la vita ha lottato dalla parte degli ultimi, contro ingiustizie e censure che ledevano il diritto alla conoscenza dei cittadini. Pertanto l’attività giornalistica non è pura narrazione, ma molto spesso attraverso le inchieste può far luce sulle vicende più oscure. Non serve una toga da giudice o una divisa per aiutare la collettività a giungere ad una profonda conoscenza dei fatti. La giustizia e la verità non si studiano in un’aula universitaria, né dipendono dalla professione che si esercita. Esse sono valori di un cuore puro e luminoso e di uomini coraggiosi. Ecco perché per Aldo Moro “La verità illumina, la verità dà coraggio”. Egli aveva coraggio e cercava la verità, o forse era la verità a incoraggiarlo a continuare a cercarla fino all’ultimo istante della sua vita. Sono passati quarantacinque anni dalla sua scomparsa, ma la sua figura è sempre rimasta un emblema della giustizia.

La verità e la giustizia sono fatte di uomini buoni con buoni intenti, di giovani e anziani, uomini e donne, ufficiali e civili. Semplicemente persone sincere, curiose, e consapevoli che non esiste futuro senza passato. Ma soprattutto che senza presente, senza le nostre azioni quotidiane, nulla cambierà mai. E resteremo eternamente in un buio omertoso a vagare e vivere passivamente, senza una meta, senza lasciare un segno. E così lasceremo le idee di grandi uomini che hanno perso la vita per la giustizia, senza delle gambe per mezzo delle quali continuare a camminare, come avrebbe voluto Giovanni Falcone.

In una città che di verità ne ha oscurate tante e per tanto tempo, forse è giunto il momento di utilizzare gli occhi luminosi dei giovani per ridare un futuro a Trapani.

Letizia Monaco

classe 3^ A

Liceo delle Scienze Umane


mercoledì 27 marzo 2024

UNIAMOCI PER UNA CULTURA DELLA PACE !

 


Ed eccoci qua a scrivere l'ennesimo commento sulla guerra. Già l'anno scorso una moltitudine di idee e opinioni sono state espresse riguardo a ciò che stava e purtroppo sta accadendo tuttora tra Russia e Ucraina.

È stata accusata la storia di non essere stata abbastanza brava a lasciarci qualcosa, ma odiernamente e in tal contesto non si tratta di ignorare guerre di un secolo fa, ma guerre che stanno affiancando il nostro corso di vita. Difatti, oltre a Russia e Ucraina, attualmente abbiamo anche il conflitto tra Palestina e Israele, portato avanti dalla fine della seconda guerra mondiale, di cui si trattava poco, se non nulla.

Questa guerra però non sta distruggendo solo delle vite e non è concentrata solamente nella famosa striscia di Gaza, ma sta portando via anche molte libertà.

Sabato 9 Marzo, è una data, indubbiamente, da tenere in considerazione; difatti, finalmente, anche qui a Trapani si è sollevato un grido di protesta contro tutte queste terribili vicende. Un grido poco scontato e in grado di dimostrare che, seppur in minore misura, è possibile contribuire, anche solo simbolicamente, a qualcosa per cui combattere.

Le lamentele sono state innumerevoli e di differente radice, per il sistema Italiano che sembra sempre retrocedere di settimana in settimana, come se nulla fosse, ai diritti dei cittadini che continuano a non essere considerati e rispettati, contro uno Stato che ormai appare irrispettoso nei confronti di un'Italia  che di democratico non ha più nulla e, in conclusione, si è protestato contro questa guerra continua che nessuno ha mai realmente voluto, se non chi ci guadagna economicamente.

Si è urlato a gran voce che sono i ragazzi il futuro della prossima generazione e che è fondamentale e legittimo fare ascoltare la loro voce.

Abbiamo sempre criticato i giovani della generazione Z perché completamente dipendenti  dallo smartphone, di essere indifferenti e di non lamentarsi mai. Eppure quando parlano, quando finalmente scendono in piazza, sono in grado di intimorire.

Eravamo in pochi, questo è innegabile, ma quei pochi, quella trentina o giù di lì di presenti sono stati capaci di rappresentare ciò in cui credevano, la pace e la libertà di parola.

Come ha detto lo stesso Nino Occhipinti, rappresentante del nostro istituto e dei Giovani Democratici: "Meglio pochi che sono venuti poiché credono realmente in questa iniziativa, che tanti, che pensavano solo di saltare un giorno di scuola".

Noemi Asta e Cloe Guarnotta 5^ A

Liceo delle Scienze Umane

venerdì 1 marzo 2024

MAFIA, POLITICA E AFFARI : RICORDANDO IL PREFETTO FULVIO SODANO, " SOGNATORE CONCRETO"




 
Il 26 Febbraio, in occasione del decennale della morte dell’ex prefetto trapanese Fulvio Sodano, le istituzioni trapanesi hanno organizzato un convegno invitando anche gli studenti di alcuni istituti scolastici.

Il convegno, strutturato in due sezioni, rispettivamente intitolate “Luci e ombre nella gestione dei beni confiscati” e “Mafia, politica…affari”, ha visto il succedersi di diversi interventi sia da parte di autorità cittadine e giudiziarie, come il Sindaco Giacomo Tranchida, il prefetto Daniela Lupo, alcuni rappresentanti dell’Agenzia dei Beni Confiscati, il Presidente della Commissione Regionale Antimafia, che una rappresentante di Libera e la moglie del defunto Prefetto Sodano. Il Sig. Sindaco ha tenuto particolarmente a precisare come questa conferenza fosse stata pensata e dedicata proprio ai giovani , augurandoci di formarci come  uomini e donne coraggiosi come lo è stato Sodano, definito “sognatore concreto”.

L’operato di quest’uomo, compiuto in soli tre anni, dal 2000 al 2003, prima di essere allontanato da Trapani, ha lasciato un segno talmente permanente e forte da essere ricordato e pianto dai cittadini anche dopo vent’anni. il 26 luglio 2003 ha stipulato la "Carta degli impegni libera terra Trapani", documento che consente di velocizzare le procedure di confisca dei beni ai mafiosi e di incidere sull'impoverimento del loro patrimonio.Davvero egli è stato ed è tuttora un esempio concreto della lotta contro la mafia; è riuscito infatti a sequestrare un bene alla mafia: la Calcestruzzi Ericina, e a farlo rinascere e fruttare lontano dai circuiti illeciti mafiosi, che , tuttavia, tentarono di far fallire la nuova Calcestruzzi minacciando chiunque volesse acquistare quel calcestruzzo.  “Determinazione” era una delle sue parole preferite, tuttavia la mafia, per vie traverse, riuscì a farlo morire idealmente, trasferendolo ad Agrigento. 

Sodano è stato un uomo scomodo per la mafia, ma vicino alla popolazione, tanto da essere denominato “prefetto del Popolo”. 

Pertanto, a partire dal ricordo e dalla commemorazione dell’ex Prefetto è stato possibile approfondire  temi inerenti la confisca dei beni e lo stato di “salute” della mafia dopo la cattura di Matteo Messina Denaro. A riguardo sono stati evidenziati dei punti davvero importanti, come l’importanza dell’azione dello Stato nella conservazione e nella crescita della produttività di un bene confiscato, come voluto da Sodano, altrimenti lo stato avrà perso contro la mafia, che, seppur in maniera losca, ha prodotto e ha dato lavoro a diverse famiglie. Difatti è ed era molto comune sentire uomini lamentarsi dopo la cattura di un boss perché questo “dava lavoro”. Sono argomenti di cui non si parla molto, soprattutto tra ragazzi, ma proprio per questo il messaggio conclusivo, forse quello più incisivo, è stato di speranza e di stimolo per i giovani, affinché  non si sottovaluti e non si consideri mai l'organizzazione mafiosa debellata. Poiché è proprio quando si sottovaluta il problema che quest’ultimo ti sovrasta. Dunque l’invito fatto ai ragazzi è stato quello di non smettere mai di lottare contro ogni minimo germoglio mafioso che sboccia in mezzo a noi, di essere sognatori concreti come Sodano e di essere le gambe su cui camminano le idee di cui parlava Giovanni Falcone.


Letizia Monaco

Classe 3^ A

Liceo delle Scienze Umane


IL CASO DELLA CALCESTRUZZI ERICINA : BENE CONFISCATO ALLA MAFIA


LA MAFIA DOPO MATTEO MESSINA DENARO






Ha attratto più il mio interesse la seconda parte del convegno, quando una rappresentante di LIBERA ha illustrato la storia di un bene confiscato alla mafia :

La Calcestruzzi Ericina nasce nel 1991, il proprietario di allora era il boss Vincenzo Virga. La magistratura, però, dopo aver notato l' interesse della criminalità organizzata sull'azienda, la confisca nel 2000. Da quell'anno, le associazioni mafiose cercano di distruggere la fabbrica di calcestruzzi, poiché ormai era proprietà dello Stato, interviene così il prefetto Fulvio Sodano che rimette in gioco l'azienda. Ma proprio per questo Fulvio Sodano viene "cacciato" da Trapani nell’estate del 2003 dall’allora governo Berlusconi, con ministro dell’Interno Beppe Pisanu. Una storia, possiamo dire, molto toccante, una storia che fa riflettere tutti i giovani sul fenomeno mafioso e sulla lotta contro la criminalità organizzata.L'intervento che mi ha colpito di più è stato quello del presidente della commissione antimafia siciliana, Antonello Cracolici. Cracolici si sofferma, infatti, sulla eventuale "perdita" di un obbiettivo della lotta antimafia dopo l'arresto del boss Matteo Messina Denaro.

E' importante riconoscere che il fenomeno criminale non si esaurisce con l'arresto o la morte di un singolo individuo. La mafia, infatti, non è più solo rappresentata da latitanti di alto profilo, ma ha esteso la propria presenza nel mercato dello spaccio di droga su piccola scala. Le associazioni potrebbero concentrarsi sulla prevenzione e sensibilizzazione nella comunità per contrastare la diffusione di queste attività illecite a livello più radicato. Una di queste sostanze, che nell'ultimo periodo è in voga è proprio il crack, una sostanza prodotta dalla cocaina, che non solo costa molto poco (5-6 euro per dose), ma che distrugge completamente il sistema nervoso centrale di chi ne fa uso. L'abuso cronico di crack può causare paranoia, ansia, disturbi del sonno, perdita di peso e danni cardiovascolari. Inoltre, il crack può avere impatti devastanti sulle relazioni interpersonali e sulla vita quotidiana delle persone coinvolte. Cracolici inoltre, sottolinea come si stia espandendo rapidamente la sua diffusione. I dati statistici riguardanti l'uso di crack spesso sono complessi da ottenere a causa della natura clandestina di queste attività. Tuttavia, alcune informazioni possono essere tratte da rapporti e studi. Le città più grandi, come Milano, Napoli, Roma e Palermo, hanno segnalato problemi legati all'uso di crack, con un impatto particolarmente rilevante nelle aree urbane svantaggiate. I dati del Sistema di Monitoraggio delle Tossicodipendenze (SMT) indicano che il crack rappresenta una parte significativa delle sostanze stupefacenti sequestrate in alcune città italiane. Concludendo, secondo me, la commemorazione della figura di Fulvio Sodano, ha lanciato molti messaggi da prendere in considerazione, da parte di noi giovani, per la creazione di un mondo migliore, e soprattutto di uomini "determinati" che continuino a lottare contro il sistema mafioso.


Angelo Spagnolo

Classe 3^A
Liceo delle Scienze Umane