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domenica 9 novembre 2025

Articolo 1: il documentario che dà voce ai morti sul lavoro. Un omaggio alle vittime delle morti bianche tra memoria e riflessione collettiva

 




TRAPANI – Ispirato agli articoli del giornalista Marco Patucchi e al libro “Operaicidio”, scritto insieme al magistrato Bruno Giordano, il documentario “Articolo 1” rende omaggio e memoria alle vittime sul lavoro, mettendo al centro storie individuali che raccontano la drammaticità della realtà quotidiana in Italia. L’evento, ospitato venerdì mattina presso il Teatro Pardo, ha visto la partecipazione di studenti, istituzioni, associazioni e rappresentanti del mondo sindacale. Tra gli interventi più significativi, quello di Manuel Ruggirello, giovane rappresentante della Consulta Provinciale Studentesca di Trapani, che ha proposto una riflessione ispirata al celebre discorso di Martin Luther King “I Have a Dream”, reinterpretato in chiave sociale e contemporanea. “Io ho un sogno, – ha affermato Manuel – un sogno che riguarda il lavoro, la dignità e la sicurezza di chi ogni giorno costruisce il futuro del Paese. Ho un sogno per cui nessuno debba più morire per portare il pane a casa”. Il dibattito che ne è seguito tra studenti e autori ha permesso di approfondire i temi del documentario e del libro. Le domande dei giovani hanno spaziato dalla sicurezza sul lavoro all’etica delle istituzioni, dalla prevenzione degli incidenti alla responsabilità individuale dei lavoratori. Gli autori, Marco Patucchi e Bruno Giordano, hanno risposto sottolineando l’importanza di dare voce alle vittime e di trasformare la memoria in consapevolezza collettiva. Il regista Luca Bianchini, affiancato da Giovanni Cavallini alla direzione della fotografia, ha scelto di ridurre al minimo ogni intervento esterno o di finzione, privilegiando il racconto diretto e immediato delle tre storie di persone decedute sul lavoro. Il titolo stesso richiama l’articolo 1 della Costituzione italiana: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». Dare voce a chi non ce l’ha più diventa così un gesto di memoria e, allo stesso tempo, un monito per il futuro. Come nel libro “Operaicidio. Perché e per chi il lavoro uccide. Le storie, le responsabilità, le riforme”, il documentario va oltre i dati statistici: in Italia, infatti, la media è di tre morti sul lavoro al giorno e di un infortunio al minuto, senza contare i casi nascosti legati al lavoro nero. La scelta narrativa di Bianchini e Patucchi è di focalizzarsi sui singoli casi: storie che diventano universali grazie ai racconti di chi ha conosciuto le vittime. Il film mostra, con delicatezza, la morte negli occhi di chi racconta e il vuoto di chi ricorda, facendo emergere allo stesso tempo la forza e la dignità del lavoro dei loro cari. Non è soltanto un atto d’accusa verso le istituzioni, ma anche un’occasione di riflessione collettiva sul ruolo dei lavoratori e sulla responsabilità individuale nel rispettare le norme di sicurezza.

Particolarmente toccante è stato l’intervento finale di Bruno Giordano davanti agli studenti, che, di fronte a quella “Spoon River” delle vite invisibili delle vittime, ha sottolineato come tutti debbano portare con sé «un senso di colpa». “Articolo 1” riesce così a unire memoria, impegno civile e consapevolezza sociale, ricordando che dietro ogni numero c’è sempre una vita concreta da rispettare.

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