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sabato 15 febbraio 2025

GLI STUDENTI DEL "ROSINA SALVO" ACCOLGONO LE SFIDE DEL MONDO SCIENTIFICO AL FEMMINILE

 



La Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, che è stata istituita dall’ONU nel 2015 per promuovere la parità di genere in ambito scientifico e tecnologico, ci ha permesso di ascoltare, proprio l'11 febbraio, alcune donne che hanno dedicato la loro vita alla ricerca e all’innovazione scientifica. Per l’occasione, infatti, anche alcune classi del “Rosina Salvo” hanno voluto dare il loro contributo partecipando attivamente all’evento organizzato presso la Fondazione e Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana, ad Erice.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Erice, Daniela Toscano, l’evento è stato moderato da Antonella Granello, referente per le Pari Opportunità di “Azione X OdV”. Gli interventi delle relatrici sono stati particolarmente ispiranti: la Dott.ssa Ludovica Zichichi, della Fondazione Ettore Majorana, ci ha illustrato l’importanza della divulgazione scientifica; la Prof.ssa Luisa Cifarelli, fisica sperimentale di fama internazionale, ha condiviso la sua esperienza accademica e il suo contributo alla ricerca; la Prof.ssa Paola Palanza ci ha parlato delle sue ricerche in biologia e del suo ruolo nel Comitato Scientifico della Fondazione Ettore Majorana.

Di grande interesse sono stati anche gli interventi della Prof.ssa Concetta Maria Messina, esperta in Scienze della Terra e del Mare, e della Prof.ssa Paola Poma, farmacologa presso l’Università degli Studi di Palermo. Ognuna di queste scienziate ci ha dimostrato come la determinazione e la passione possano abbattere le barriere di genere in un mondo ancora oggi prevalentemente maschile.

Un ringraziamento speciale va alla Prof.ssa Loredana Monaco, docente di Matematica e Fisica, e alla Prof.ssa Rosaria Bonfiglio, docente di Scienze Umane, per i loro interventi motivanti. La Prof.ssa Monaco ci ha ricordato quanto sia importante credere nelle proprie capacità e affrontare con determinazione le sfide del mondo scientifico, mentre la Prof.ssa Bonfiglio ha sottolineato il valore della cultura e dell’educazione come strumenti fondamentali per il cambiamento. Il loro entusiasmo e la loro dedizione all’insegnamento sono stati per noi una grande fonte di ispirazione.

Durante la giornata, alcuni studenti hanno presentato elaborati sul tema della scienza e del ruolo delle donne nella ricerca. In particolare, la mia classe, la A, ha esposto il progetto “Uno per tutti e Tutti per Uno”, mentre la 4ª O ha illustrato “Scienza: femminile plurale”.

L’evento si è concluso con una visita guidata ai luoghi storici della Fondazione Ettore Majorana e alla città di Erice, accompagnata dal racconto coinvolgente di Nicola Augugliaro.

Questa esperienza è stata un’occasione unica per riflettere sul contributo delle donne nella scienza e per comprendere l’importanza di abbattere gli stereotipi di genere. Noi studenti siamo tornati a casa con una nuova consapevolezza e con la speranza che, un giorno, sempre più ragazze possano intraprendere carriere scientifiche senza ostacoli pregiudizi.

Francesca Vivona

Classe 4^ A

Liceo delle Scienze Umane

mercoledì 12 febbraio 2025

DEI PANTALONI ROSA IN UN MONDO IN BIANCO E NERO


 
Disegno realizzato da Noemi Asta (diploma conseguito nell'a.s. 2023/24)

 La scorsa settimana l'istituto Rosina Salvo ha partecipato alla visione di un capolavoro cinematografico al cine-teatro Ariston.

Diretto da Margherita Ferri, Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa è un film che colpisce la sensibilità di ogni spettatore.

Infatti, questo film parla della tragica storia di un giovane ragazzo, Andrea Spezzacatena, che ha passato parte della sua adolescenza a lottare con i suoi coetanei anziché vivere serenamente la sua giovane età.


Andrea era un ragazzo come tanti, bravo a scuola e con la passione per la musica.

Nel film, possiamo vedere che durante le medie farà delle nuove amicizie, tra cui con un ragazzo che sarà definito da Andrea come il suo migliore amico, ma che in realtà si rivelerà il suo peggior incubo.

L'inizio della fine sarà per Andrea quando inizierà il suo periodo adolescenziale con la separazione dei suoi e  continuerà con l'essere confuso su molti aspetti, deriso e preso in giro dai suoi coetanei: cercherà di ignorare e  contrastare gli atti di bullismo e cyberbullismo che si riveleranno, comunque, dei nemici troppo grandi per lui.

Andrea, che raccontava sempre tutto alla madre, non riuscì più ad aprir bocca, di contro il profitto scolastico cominciò a calare e ad essere richiamato in presidenza.


All'età di 15 anni, il giovanissimo Andrea, con ancora una vita davanti, ha deciso nel 2012 di compiere un gesto irrimediabile senza lasciare spiegazioni. Le parole della madre, Teresa Manes, riportano il dolore che ha provato e che permangono dentro il suo cuore: «È stato il 20 novembre 2012 il giorno in cui si suicidò mio figlio. Scelse di lasciare dondolare il suo ultimo pensiero, senza peso. Legando il suo collo a una sciarpa; l’altro nodo stretto a una scala. Nessuna condanna, nessuna spiegazione, nessuna pena espressa» 


La notizia della scomparsa di Andrea ha  lasciato famiglie e scuole con l’ amaro in bocca, portando alla rivolta di molti studenti pronti a dare voce ai pensieri che il giovane ragazzo non era riuscito mai a dire.


Un occhio più attento, può trovare interessante la scelta cinematografica di non far comprendere al 100% l'orientamento sessuale del ragazzo, un gesto da parte della regista ammirevole, per il messaggio che vuole mandare, ovvero che le parole hanno un peso o, meglio, per citare il film: «Le parole sono come dei vasi di fiori che cadono dai balconi. Se sei fortunato li schivi e vai avanti sulla tua strada, ma se invece sei un po' più lento, ti centrano in pieno e ti uccidono». 

Il punto centrale del film, difatti, non sono le preferenze romantiche del giovane come molti credono, ma  come il “periodo più spensierato” possa diventare il periodo più duro.


Un film che vuole parlare di bullismo, di adolescenza, di dolore e incomprensione.

Un film che cambia la vita, che merita di essere visto, ascoltato e compreso.

Un film necessario, che non parla delle gravità del bullismo, ma che le urla a squarciagola.


Il film di Margherita Ferri, le parole di Teresa Manes, la vita di Andrea Spezzacatena vogliono lasciare una serie di messaggi che si spera possano cambiare la visuale del mondo dei giovani per accogliere a braccia aperte persone come Andrea e non denigrarle.


L'importanza di essere se stessi, l'importanza di parlare quando necessario, l'importanza delle parole usate. Questo, il messaggio più profondo.

In un mondo di vestiti bianco e nero, occorrono dei pantaloni rosa.


Giuliana Montuori
Classe 5^A
Liceo delle Scienze Umane

sabato 8 febbraio 2025

LE ILLUSIONS D'AMOUR D'UNE FILLE DU 19°mo SIECLE

 




Les illusions d’amour d’une fille du 19ème siècle sont souvent racontées à travers la fenêtre de la littérature romantique, qui explore les rêves, les attentes et les désillusions des jeunes femmes dans une époque caractérisée par des conventions sociales et des rôles de genre bien définis.

 

Les femmes étaient généralement éduquées à voir le mariage comme la réalisation ultime de leur vie, sacrifiant souvent leurs ambitions et désirs personnels.

La société du 19e siècle imposait des normes strictes en matière de moralité, de décence et de comportement, limitant les libertés des femmes.

Des auteurs comme Jane Austen, Charlotte Brontë et Gustave Flaubert ont exploré les illusions d’amour des jeunes femmes, révélant à la fois leurs espoirs romantiques et les dures réalités qu’ils rencontraient souvent.

Dans les romans de Jane Austen comme “Orgueil et préjugés” et “Raison et sentiment” , Austen explore le contraste entre l’amour idéal et les réalités économiques et sociales du mariage.

Ses protagonistes rêvent souvent d’amour romantique mais doivent faire face à la pression de se marier pour la sécurité financière.

 Charlotte Brontë dans "Jane Eyre", la protagoniste expérimente à la fois l’amour romantique et la désillusion. Jane est attirée par M. Rochester, mais elle découvre des secrets qui mettent à l’épreuve leur amour et leur indépendance.

 "Madame Bovary" de Gustave Flaubert est un portrait tragique d’une femme, Emma Bovary, dont les illusions romantiques l’amènent à chercher l’amour et l’excitation en dehors de son ennuyeux marriage. Sa quête de l’amour idéal mène à sa perte.

Les jeunes femmes rêvaient souvent d’un amour romantique et passionné, inspiré par les romans et poèmes de l’époque.

 Beaucoup ont découvert que le mariage n’était pas la réalisation de leurs rêves, mais plutôt une institution pratique et souvent accablante.

 La désillusion pouvait conduire à la frustration, au malheur et dans certains cas à la tragédie.

Par exemple, la recherche incessante d’Emma Bovary dans “Madame Bovary” de l’amour parfait et de la passion, elle prend des décisions destructrices, culminant dans sa fin tragique.

"Madame Bovary" est l’un des romans les plus célèbres de Gustave Flaubert. Raconte l’histoire d’Emma Bovary, une jeune femme insatisfaite de son mariage et de sa vie provinciale, et sa recherche tragique d’émotions et de beautés idéales.

Emma Rouault fille d’un riche paysan, épouse Charles Bovary, médecin de province. Cependant, elle se rend vite compte que sa vie conjugale est monotone et ennuyeuse.

Emma, influencée par les romans romantiques qu’elle lit, rêve d’une vie de luxe, d’aventure et de passion.

 

Pour tenter d’échapper à son insatisfaction, Emma s’engage dans plusieurs relations extraconjugales, d’abord avec Rodolphe Boulanger, un riche propriétaire terrien, puis avec Léon Dupuis, un jeune avocat. Parallèlement, il dépense de grosses sommes d’argent en vêtements, bijoux et meubles, accumulant des dettes énormes.

 

Emma finit par réaliser qu’elle ne peut pas fuir ses responsabilités et que sa situation financière est désespérée. Désespérée, Emma prend de l’arsenic et meurt dans l’agonie, laissant Charles dévasté. Le roman se termine par la mort de Charles et l’avenir incertain de leur fille, Berthe.

 

Emma Bovary est un exemple tragique d’une personne qui essaie de vivre un rêve romantique, pour se retrouver piégée dans la dure réalité. Ses rêves d’amour et d’aventure sont constamment frustrés par sa vie quotidienne.

 Flaubert critique la société bourgeoise de son temps, montrant comment ses conventions rigides et son hypocrisie contribuent à la ruine d’Emma. La superficialité et la matérialité de la société sont mises en évidence à travers les personnages et les situations.


Roberta Pappalardo

Classe 5^E

Liceo Linguistico



venerdì 7 febbraio 2025

STUDENTI DEL ROSINA SALVO A CONFRONTO CON "LE SPINE DEL FICODINDIA"


 



L’incontro con  lo scrittore  Gaspare Grammatico, autore di gialli che osservano come protagonista l’iconico commissario “Nené Indelicato”, è stata una esperienza tanto attesa da noi ragazzi, che abbiamo lavorato a questo progetto di lettura fin dal  mese di ottobre.

Il solo pensiero di avere l’opportunità di incontrare lo scrittore trapanese, che è nato e cresciuto nella nostra stessa città, ci stimolava ad una lettura più attenta e curiosa del libro. Infatti la lettura di questo testo ci ha fatto comprendere anche la semplicità di noi trapanesi e gli atteggiamenti unici che contraddistinguono il nostro territorio. L’ uso del dialetto ti immerge nel profondo della lettura, qualsiasi battuta la senti propria, come se fossi tu a dirla, o immagini che una determinata scena stia avvenendo proprio davanti ai tuoi occhi. L’ironia e la leggerezza emergono da quasi ogni pagina e l’empatia di Nené  in alcuni passi ti fa addolcire il cuore. 

In attesa di questo breve, ma intenso incontro ci siamo preparati ad accogliere il nostro scrittore concittadino con dei cartelloni raffiguranti la copertina del libro e ponendogli delle domande. La nostra curiosità infatti ci ha permesso di formulare più di un quesito al quale l’autore è riuscito a rispondere in maniera esaustiva sdrammatizzando e strappando un sorriso nei volti di ciascuno di noi. Un esempio ne è la domanda sull’ iconica “signora Basiricò”, una signora curiosa, logorroica e, come si suol dire in siciliano, “cusiritera” ovvero una signora che si intromette sempre nei fatti altrui talvolta raccontandoli anche agli altri. Gli è stato chiesto se una persona in particolare l’avesse ispirato nella creazione di questo personaggio, e lui scherzosamente ha risposto: Certo, mia suocera!

Questo non è stato un incontro di sole spiegazioni, perché quasi fin da subito, grazie al fitto dialogo con l’autore, abbiamo trascorso delle ore interattive. L’unica cosa che mi resta da dire è che dopo la lettura di “Le spine del ficodindia” attendiamo con inquietudine l’uscita di un altro fantastico, coinvolgente ed intrigante sequel.

Ilenia Burgarella

Classe 3^B

Liceo delle Scienze Umane