Ad oggi si verificano più frequentemente casi di giovani che soffrono di disturbi alimentari. La causa principale spesso è lo stress. Lo stress, non ha solo conseguenze a livello di perdita di controllo sul tipo di cibi consumati, ma anche sulla quantità e sulle abitudini alimentari. Le situazioni stressanti tendono a modificare e ad influenzare il rapporto dei giovani con il cibo e di conseguenza il nostro comportamento alimentare. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che lo stress altera il consumo di cibo. I disturbi del comportamento alimentare, come l’anoressia nervosa, la bulimia e la fame nervosa sono patologie sempre più diffuse e preoccupanti.
Le persone colpite da questi disturbi “usano” il corpo e il cibo per colmare un disagio a livello psicologico. Nella fame nervosa pare che alcuni ormoni, come cortisolo (ormone che viene prodotto dalle ghiandole surrenali) e leptina (ormone prodotto dal tessuto adiposo), sembrano ricoprire un ruolo importante poiché hanno la capacità di regolare il consumo di cibo. Il rischio in cui si potrebbe incorrere è quello di sovra stimolare questo sistema di ricompensa a livello cerebrale: si consolida l’abitudine di mangiare frequentemente e di optare per alimenti non sani.
Questa scelta è da apprezzare, poiché solo raccontando la realtà della malattia si può aiutare a comprendere quali siano i segnali di riconoscimento dei suoi sintomi. Altrettanto veritiera è la mancata individuazione di una precisa causa della manifestazione della malattia. Sicuramente l’infanzia di Ellen non è stata facile; lei non si è mai sentita «accudita» dai genitori e, soprattutto dopo il loro divorzio, si è sentita abbandonata da entrambi. Questo è uno tra i fattori scatenanti la malattia, ma non l’unico, in quanto i disturbi alimentari sono malattie multi-fattoriali ed ogni storia ha poi le sue peculiarità. Il film dà un importante monito: per curare la malattia è necessario chiedere aiuto, e soprattutto, accettare tale aiuto. Ellen, solo alla fine del film, si rende realmente conto della gravità del suo stato e, solo in quel momento, accetta dii farsi aiutare.
La consapevolezza è solo il primo step di un lungo percorso in cui è necessario cercare persone esperte che diano «la mappa» per raggiungere lo stare bene. Cos'altro serve? Lo suggerisce Luke alla fine del film «Il coraggio è un pezzo di carbone che decidi di inghiottire ogni giorno». Nell’immaginario di Ellen, Luke pronuncia questa frase quando lei prende coscienza di come è realmente e trova la voglia e la speranza di ritornare nella casa di ricovero per continuare il percorso con il Dottor Beckham.
Ebbene, questa frase suggerisce un concetto importante: la guarigione si sceglie ogni giorno. Ogni giorno si può far qualcosa per invertire la rotta. Piccoli passi, ma quotidianamente, senza fermarsi.
Rebecca Li Vigni e Giusi Simone III L indirizzo Economico-Sociale IIS "Rosina Salvo" di Trapani- Progetto PNRR Futura "Il giornalismo digitale nell'era dell'I.A"
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