A scrivere questo articolo è un ragazzino di 13 anni che giorno per giorno sente sulla sua pelle le grandi problematiche che il sistema scolastico italiano presenta.
Il fatto che la scuola in Italia sia a dir poco fallimentare lo dimostrano i dati: ben il 17,8% degli studenti decide di abbandonare prematuramente il proprio percorso di studi, mentre per quanto riguarda l’università il 71,7% riesce a completarla e di questi il 15,3% non riesce a trovare lavoro.
Quindi non si può negare il fatto che ci sia un problema di fondo e che sia anche molto grave. Lo scorso 24 dicembre è stata approvata la riforma della giustizia, proporrei quindi al ministro dell’istruzione Bianchi una riforma della scuola, visto che l’ultima risale al 2009. Oggi, nel 2022, bisognerebbe effettuare una didattica inclusiva e multimediale viste le tecnologie a nostra disposizione; si deve inoltre eliminare il classico stereotipo della scuola intesa come “mezzo di tortura” per gli studenti, rendendola quindi un luogo di crescita e di aggregazione.
Per metterlo in atto ovviamente occorre fare delle grandi modifiche ai programmi che non vengono rinnovati da decine di anni; bisogna far capire che, oltre alle verifiche e ai compiti, anche le attività di gruppo ed extrascolastiche vanno potenziate. Occorre ovviamente fare diverse ristrutturazioni in tutti quei plessi che sono in una situazione di decadenza, c’è bisogno di atti concreti se vogliamo veramente che i numeri sopra citati migliorino.
I ragazzi di oggi saranno i futuri cittadini del domani, quindi un’istruzione di qualità è alla base per migliorare la società futura.
Spero vivamente che questo sfogo non venga ignorato e che ci si metta al lavoro se teniamo almeno un minimo al futuro dei giovani e dei giovanissimi.
Sergio Savalli, I M
Liceo delle Scienze Umane opzione economico sociale
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