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mercoledì 9 febbraio 2022

STOP AL CATCALLING

 


Purtroppo, spesso, oggi, in Italia e in molti altri paesi, si sente parlare del fenomeno del CATCALLING, la cui traduzione letterale è “suono simile al lamento”. Il dibattito è iniziato dopo la denuncia social di Aurora Ramazzotti. Ma molti ancora si chiedono…che cos’è il catcalling? Si tratta principalmente di molestie di strada, come fischi e apprezzamenti di cattivo gusto rivolti alle donne, è la stessa Aurora Ramazzotti a spiegare la sua esperienza e il suo pensiero a riguardo con queste parole:” "È assurdo che nel 2021 si verifichino ancora di frequente certe situazioni. Fischi, commenti sessisti, davvero una schifezza". Forse ciò che ancora non si riesce a capire è la differenza tra gli apprezzamenti verbali e il catcalling;  infatti dietro la trappola delle parole che sembrano complimenti, il catcalling rivela in realtà una scarsa stima della donna, che viene per lo più assimilata a oggetto del desiderio, o peggio diventa bersaglio di frasi sessiste e volgari. Complimenti non richiesti e volgari sono indirizzati al corpo della vittima o al suo atteggiamento, fischi e strombazzate dall’auto, domande invadenti, perfino insulti veri e propri. Frasi come "Sei uno schianto", "Fai impazzire", "Vuoi uscire con me?", non sono un modo per cercare realmente di conoscere la ragazza, ma piuttosto una vera e propria molestia verbale. Tanto più pericolosa perché subdolo è il confine con la violenza psicologica; molto spesso infatti, chiunque subisca il catcalling, si sente responsabile dell’accaduto domandandosi continuamente cosa ci fosse di sbagliato in lui/lei. Per far sì che questo fenomeno diventi sempre meno frequente bisognerebbe istruire sin da piccoli i bambini, facendogli capire che bisogna rispettare tutti e non invadere gli spazi altrui senza averne il consenso. Si è tornati a parlare di catcalling in maniera più approfondita in seguito ad un evento che ha fatto scalpore, ossia quello della giornalista ventisettenne che, nella settimana in cui ci si  avvicinava alla ricorrenza contro la violenza sulle donne, fuori dallo stadio di Empoli è stata molestata mentre era in servizio  da un tifoso quarantacinquenne della fiorentina. Sembra infatti che il tifoso, una volta avvicinatosi alla giornalista Greta Beccaglia, abbia ritenuto consono e giusto toccarle il sedere; la ragazza, incredula, è riuscita solo a dire :“Scusami, non puoi fare questo, mi dispiace”. Nei giorni seguenti, però, Greta ha condiviso uno sfogo sul proprio profilo instagram, aggiungendo alla vicenda aspetti che non conoscevamo : “Terminata la diretta della partita sono uscita dallo stadio per aspettare i tifosi. Purtroppo hanno iniziato a urlarmi cose non carine mentre io ero a lavoro,e in diretta e uno di loro si è anche permesso di tirarmi uno schiaffo sul sedere. Non è stato un collegamento molto bello per me. Ho provato anche ad andare avanti e a sorridere.” E poi  “Mi hanno perfino detto che avevo un abbigliamento provocante. Avevo un jeans e un giubbotto… mi scoccia anche doverlo dire. Una cosa del genere è inaccettabile, in particolare nel 2021 quando una ragazza come me ce la mette tutta per diventare giornalista, per raggiungere il suo obiettivo e queste persone non esistono”.  Proprio come dice Greta, è inaccettabile tutto ciò, questa vicenda ci fa capire quanto il fenomeno del catcalling possa superare ogni limite immaginabile e soprattutto quanto  possa ferire chi lo subisce. 

Azzaro Azzurra, 3^ A

Liceo delle Scienze Umane



 

 

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