La prima serata è stata aperta da Achille Lauro che, con la sua canzone “Domenica”, si è letteralmente battezzato sul palco del teatro Ariston; ovviamente la questione non poteva che essere discussa sul web e nei salotti televisivi.
Ma la vera domanda è:” A che scopo?” La risposta, anche se un po’ sottintesa, è Visibilità, perché quando del talento non lo si possiede si cerca in tutti i modi di emergere, di far parlare. Il modo migliore di farsi conoscere dal pubblico è mostrare le proprie capacità e non di certo fare teatrino con la scusa di una canzoncina cantata male.
Prendiamo per esempio una persona sconosciuta al pubblico, che per tutte e cinque le sere avesse fatto le stesse recite di Lauro; sarebbe stato giudicato come un povero pazzo e quindi perché Achille può farlo e chiunque altro no? Ovviamente perché al giorno d’oggi in cui il mondo purtroppo gira al contrario, Achille Lauro è giudicato un artista e, in quanto tale, deve essere libero di esprimere la propria arte liberamente.
E comunque, a parte un’ esigua minoranza, ci sono stati cantanti che hanno reso unico questo festival, a cominciare dalle pietre miliari della musica italiana, Gianni Morandi, Iva Zanicchi, Massimo Ranieri per poi passare ai più giovani come Elisa, Emma, Fabrizio Moro e Noemi.
E come non parlare degli ospiti.
Bellissima la prima serata con Ornella Muti che conserva benissimo il peso dei 66 anni anche se con un velo di timidezza e diffidenza e come non parlare dei Maneskin che sono ritornati dove tutto il successo è iniziato proprio un anno fa'.
La seconda serata del festival è stata animata da Checco Zalone che con dei semplici monologhi riesce a mandare dei messaggi che fanno sempre riflettere.
La terza serata è stata interamente co-condotta da Drusilla Foer che, oltre all’evidente valore simbolico della sua presenza, a Sanremo è balzata anche nei cuori della maggior parte delle persone, azzerando ogni tipo di pregiudizio.
Della quarta serata ciò che rimane impresso nelle nostre menti è sicuramente il medley di Morandi e Jovanotti, amici davanti e dietro le telecamere, con una complicità a dir poco travolgente!
La finale ha lasciato tutti mozzafiato, dall’immensità e la spontaneità di Sabrina Ferilli al ricordo della signora della televisione, Raffaella Carrà venuta a mancare qualche mese fa.
Questo festival ha fatto dunque venire i brividi come la canzone vincitrice di Mahmood e Blanco. Che dire, non ci resta che aspettare il prossimo Sanremo.
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