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lunedì 31 maggio 2021

I GIOVANI E LA NUTRIZIONE



La nutrizione è fondamentale nella vita di un essere umano perché permette di stare bene sia psicologicamente che fisicamente, donando l'energia necessaria per affrontare la giornata e una salute ottimale. Sappiamo quanto nella vita degli adolescenti conti una buona nutrizione per permettere al proprio corpo di svilupparsi al meglio. Purtroppo non tutti gli adolescenti posseggono un piano alimentare corretto; spesso, infatti, sentiamo parlare di disturbi alimentari che possono essere causati da tantissimi motivi, la maggior parte dei quali psicologici, come:raggiungere l'aspetto fisico delle modelle di Instagram, pensare di digiunare per perdere qualche chilo (che si riprenderà immediatamente dopo il primo pasto abbondante), credere di star assumendo tutte le proteine essenziali o introdurre in maniera scorretta le dosi di carboidrati necessari, con la conseguenza di provocare dei danni alle normali funzionalità del nostro corpo.

Molti adolescenti hanno un'idea sbagliata della nutrizione, pensano che per mantenere sano il proprio corpo dovrebbero mangiare tutti i giorni frutta, verdura, carne, uova ed evitare il cosiddetto "sgarro", vale a dire pasta, pizza, patatine, cioccolato e dolci, quando in realtà non c'è cosa più sbagliata di questa affermazione. Gli studi effettuati hanno confermato, infatti, che il corpo umano ha bisogno di assumere tutti gli alimenti,sia frutta che hamburger, tutto sta sul come e quanto mangiare. Tutti gli alimenti devono essere introdotti con moderazione all'interno dell'organismo,per esempio,è opportuno mangiare quasi ogni giorno la frutta (ricca di vitamine e zuccheri naturali), 4/5 volte a settimana legumi e verdura (ricchi di fibre), 5 volte a settimana i carboidrati (che donano energia), 3/4 volte a settimana la carne bianca/rossa (che regala le proteine) e 2/3 volte alla settimana tutti i pasti che ci fanno sentire bene, ossia una pizza,una fetta di torta,un aperitivo con gli amici con tanto di focaccine e patatine, poiché se la verdura fa bene al nostro corpo fisicamente, la fetta di torta ci fa stare bene psicologicamente.

Altra cosa importante è assumere i sali minerali e i fermenti lattici contenuti nei latticini e yogurt e la corretta assunzione d'acqua, minimo 2 litri al giorno per mantenere le corrette funzionalità e favorire l'espulsione di sostanze tossiche dal nostro corpo. Quindi se volete stare bene con voi stessi,il primo passo che vi consiglio di fare (per esperienza personale e secondo le varie ricerche condotte) è quello di organizzare il vostro piano alimentare senza eliminare nessun alimento. Fate in modo di consumare una ricchissima colazione, un pranzo moderato,una cena abbastanza leggera e tanto esercizio fisico, perché sono proprio queste attività che compiamo ogni giorno a farci sentire in salute e pieni di vita; se non riuscite da soli ad assumere tutti gli alimenti,fatevi aiutare da un buon nutrizionista e vedrete come una corretta nutrizione vi farà sentire diversi. Anch'io ho riscontrato fino ad un anno fa un problema con l'alimentazione per uno dei problemi psicologici che ho elencato in precedenza, ma per fortuna ho capito dove stavo sbagliando e adesso mangio di tutto,non mi privo di niente e quando mi annoio metto la tuta e le cuffie e vado a correre, oppure mi “butto” sul ballo, sullo stretching e su esercizi a corpo libero; ora mi sento bene con me stessa,forte e sana.

Allora, pensate ancora che la nutrizione sia una scienza così noiosa?

Claudia Fallucca 2^M

Liceo delle Scienze Umane opzione economico-sociale

sabato 22 maggio 2021

CIRCUMNAVIGANDO LEVANZO

 



Circumnavigando Levanzo, si possono ammirare tante bellezze naturali come il mare, ma sappiamo davvero cosa c’è sotto quel velo blu?

Lì sotto si nasconde la storia, immersa nella flora e fauna marina.

A sud est dell’isola, a Cala Minnola, a circa 20 m. di profondità, giacciono sul fondo, delle anfore romane (contenitori in ceramica, con un collo stretto e una pancia larga, con molta capienza), risalenti alla prima guerra punica, combattuta esattamente in queste acque.

Probabilmente le anfore contenevano il garum, una tipica salsa di interiora e pesce salato che veniva prodotto nella punta tra Cala Minnola e Cala Nucidda, in apposite vasche (ancora visibili sull’isola) dove inserivano pesce, acqua salata e iniziavano a tritare e amalgamare il composto fino a farlo diventare una salsa, simile alla pasta di acciughe che veniva poi usata per condire primi e secondi piatti.

Proseguendo per la costa da ovest verso nord, si arriva a Capo Grosso, la punta più settentrionale delle Egadi: lì sono stati ritrovati dei rostri di navi romane risalenti alla prima guerra punica, ovvero una punta di bronzo posizionata nella prua dell’imbarcazione che serviva a lacerare la carena della barca nemica, in questo caso dei cartaginesi, arma che fece vincere i romani e che oggi arricchisce i musei. Altro gioiello di guerra ritrovato nelle nostre acque recentemente, è un elmo in bronzo, probabilmente sempre romano.

Trasferendoci a 700 m. da Capo Grosso e a 36 m. di profondità c’è un relitto, risalente alla seconda guerra mondiale: un motore di un aereo, molto probabilmente inglese, forse bombardato da una nave straniera o dalla postazione militare italiana situata proprio lì. Davanti al paesino, esattamente a sud dell’isola, nelle acque che costeggiano Punta Pesce, sono stati recuperati bombe e missili usati nella seconda guerra mondiale.

Un mare che ha unito i popoli, che è stato campo di battaglia per molte guerre, adesso ci riconsegna tutto quello che sembrava essere scomparso.

Giuliano Bevilacqua 2^I

Liceo delle Scienze Umane opzione Economico-Sociale

 

giovedì 20 maggio 2021

LE CATENE DEL XXI SECOLO

 


Leggere i classici della letteratura non è mai un’attività neutra. I testi dialogano con i lettori ed instaurano con essi una sorta di relazione di tipo empatico. Tra le opere lette, indubbiamente, il “Secretum” di Petrarca piace tanto a noi giovani. Qual è in segreto del suo fascino, che travalica i secoli?   La risposta è immediata: si tratta di un dialogo introspettivo, metaforico,   nobilitante, che pone il lettore nell’ottica del giudice prima di se stesso e poi degli altri. Ciascuno può essere un valutatore severo e al contempo fragile e umano. E la valutazione è una delle competenze più utili per vivere nella realtà. Francesco si apre alla propria coscienza, rappresentata da Sant’Agostino, e la interroga, anzi la scandaglia. Chi di noi non ha mai messo in discussione qualche inclinazione sbagliata, qualche “erranza”, che si è rivelata una catena infrangibile, forte e folgorante come il diamante, disorientante come una forza centrifuga? Quando parliamo delle catene del ventunesimo secolo, ci balzano in mente subito le dipendenze, in primis quella emotiva, dipendenza dagli altri, da relazioni inadeguate e tossiche. Per alcune persone le relazioni diventano fonte di insoddisfazione e frustrazione ma, per quanto portare avanti il legame sembri difficile, il pensiero di rimanerne privi è di gran lunga peggiore. La dipendenza affettiva, infatti, si instaura proprio all’interno di questa tensione tra il “non poter vivere con” e il “non poter vivere senza”. Tra le dipendenze emotive non è da sottovalutare quella dalla famiglia, ma c’è anche quella di coppia e quella sociale. La famiglia è la prima “cellula della società”. Lo pensava anche Leon Battista Alberti nell’età umanistico- rinascimentale. Tuttavia, ne esiste un particolare tipo opprimente e alienante, che educa alla paura del mondo, per cui i giovani vedono l'ambiente esterno come fosse una minaccia. La dipendenza emotiva di coppia è tipica delle persone insicure, che   pensano di avere bisogno di un appoggio, per   vivere, e lo trovano nel proprio partner. Spesso è proprio questa dipendenza a favorire l’innescarsi di meccanismi di violenza psicologica e fisica. Le vittime sono in prevalenza donne. La dipendenza sociale consiste nella necessità di essere accettati in qualsiasi ambiente ci si trovi e questa attualmente è accresciuta dall’uso ossessivo dei social network. La dipendenza in generale è come la “nebbia”. Va dissipata, perché spesso gli occhi ne sono offuscati. Un'altra catena del nostro secolo è l’ambizione, non distante dalla “gloria terrena”, di cui parla l’autore del Canzoniere. La tendenza a coltivare ambizioni è paragonabile ad una medaglia, che presenta sia il suo lato positivo che quello negativo. Da un lato rappresenta l'aspirazione a raggiungere una meta difficile attraverso sacrifici, che portano all’autorealizzazione, dall'altro però può essere frustrante, se l’obiettivo non si riesce a raggiungere. Una delle sfumature dell’ambizione è la ricerca del potere e dell’autoaffermazione a tutti i costi. Spesso questa “quète” è deviata verso il male e si risolve nel desiderio di dominio, nell’orgoglio e nel peccato di superbia, vizio narcisistico, che per Dante è il più grave nella gerarchia dei peccati capitali. Quanti angeli ribelli si macchiano di superbia? Quanti giovani e non, oggi, vivono convinti della loro superiorità ed esercitano il loro potere sul più debole? Le catene sembrano intrecciarsi tra di loro, irrobustirsi fino a spezzare l’anima di chi ne è attanagliato e a ridurla in frammenti. L’arrogante si veste dei panni del bullo, che esercita il suo potere nel gruppo dei pari, ricercando consensi e successo. Le violenze e gli abusi si consumano spesso in spazi incustoditi, nel silenzio dei presenti. Molti restano a guardare e non aiutano chi subisce ad uscire dal labirinto. Quante catene stringono i polsi dei ragazzi della nostra era? Il tunnel delle droghe e della dipendenza dalla nicotina e dall’alcool non è meno pericoloso. E’ micidiale. Per permettersi una vita a base di fumo, alcool e droghe, occorre molto denaro e per questo coloro che ne rimangono imprigionati possono entrare anche nel tunnel della criminalità. E le catene diventano, ahimè, sempre più “infrangibili”. Per spezzarle ci vorrebbe una grande quantità di senno, di forza e di determinazione. Strumenti tutti da ricercare nell’interiorità dell’uomo. Sarebbe assurdo pensare che un “Astolfo qualsiasi” vada sulla Luna a recuperarli per gli altri. Ciascuno deve scoprirli dentro di sé. “In interiore homine habitat veritas”, così afferma il filosofo d’Ippona.

Manuela Di Giovanni III G

Liceo Linguistico

mercoledì 19 maggio 2021

Giovani e sport, finalmente ci avviamo alla tanto attesa normalità

 

Si sa, il 2020 e la parte finora trascorsa del 2021 non sono stati sicuramente gli anni “sensazionali” che ci si aspettava. Sicuramente la protagonista indiscussa di questa tragedia è stata, ed è tutt’ora, la pandemia causata dal Covid 19 che ha portato gravi conseguenze in diversi ambiti e contesti come l’economia, l’istruzione e la vita sociale. Ad essere argomento di interesse e di discussione, però, non sono tutti gli ambiti o contesti danneggiati. Infatti le questioni di cui si discute principalmente sulle piattaforme social, nei salotti televisivi e tra la gente comune, riguardano la chiusura delle istituzioni scolastiche, la chiusura dei locali di ristorazione e, in generale, la crisi dell’economia.

Tuttavia molti aspetti vengono tralasciati o non abbastanza considerati e uno tra questi è lo sport. 
Con lo sport “televisivo” o agonistico che nonostante la situazione non ha subito particolari ripercussioni, bensì lo sport inteso come hobby o mezzo di sfogo per molti adolescenti che, a causa della pandemia e della chiusura delle palestre, si sono ritrovati a dover rinunciare a ciò che faceva parte della loro quotidianità. Le misure, infatti, hanno agevolato solo gli atleti agonistici, non agendo però a favore di coloro che trovavano nello sport semplicemente un modo per staccare la spina.

Gli atleti agonistici, pur rispettando le varie restrizioni, infatti, hanno continuato ad allenarsi proseguendo il loro percorso. A molti giovani, invece, sono crollate le fondamenta di ciò che pensavano fosse essenziale per loro perché, nonostante le piattaforme digitali usate per poter continuare le lezioni, come è avvenuto per molte palestre e accademie di danza, sono venute a mancare l’interazione sociale e la motivazione. Quest’ultima, molte volte, si deve agli istruttori, agli insegnanti, considerati dai giovani punti di riferimento, in quanto essi stessi, credendo in loro e incoraggiandoli, li spronano a trovare la forza per continuare.

Gli appassionati dello sport per abbattere la sedentarietà si sono affidati a diversi personal trainer virtuali che attraverso i social hanno aiutato coloro che, anche da casa, hanno deciso di rimanere in forma. Non ci resta che sperare che, in vista delle graduali riaperture, vengano considerati maggiormente anche questo ambito e quello delle scuole di danza, rivelatisi importanti non solo da un punto di vista morale e sociale, ma anche da un punto di vista economico, perché, nonostante se ne parli poco, ad essere colpiti gravemente sono anche coloro per cui l’attività sportiva rappresenta l’unica fonte di guadagno e che, a causa della situazione, sono stati costretti a chiudere le loro attività senza alcuna certezza che queste un giorno possano riaprire.

Martina Pellegrino e Erika Vario - 3^A

Liceo delle Scienze Umane

 

venerdì 14 maggio 2021

COME UNA GIOVANE STUDENTESSA VEDE L'EX PREMIER GIUSEPPE CONTE : UN LEADER IN CONTROTENDENZA

 



Avvocato, giurista e, oggi, ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte può essere definito senza ombra di dubbio un leader insolito e controcorrente: un uomo senza esperienza politica, che è stato capace di interagire con i più importanti rappresentanti politici internazionali, ma soprattutto con i  cittadini. Dopo anni l'Italia si è risvegliata moralmente, tra i complimenti degli altri Stati europei e non solo, che ci hanno ammirato per aver accolto un politico con la P maiuscola.

Ma niente di tutto ciò ha a che fare con le sue azioni politiche; del resto nessuno avrebbe potuto affrontare un’ emergenza di tale portata senza sbagliare: ma sicuramente pochi l'avrebbero fatto con l'eleganza che lo caratterizza. In un ventennio di opportunismo e tracotanza, Conte ha remato contro l'immagine tipica del politico contemporaneo. Di quel politico che costruisce il proprio potere sull'ansia delle persone. La sua figura ha spiccato tra tutti coloro che hanno scelto la via più semplice al posto della diplomazia; coloro che hanno parlato alla pancia delle persone, premendo sugli istinti e sulle paure di chi per anni ha subito le conseguenze di Governi decadenti. Conte non ha basato la propria propaganda sull'ignoranza e sulla disperazione del popolo: ha preso nelle sue mani un'Italia in ginocchio e ha camminato con lei.

Sebbene la diffidenza iniziale, Giuseppe Conte è entrato nelle case degli italiani e con fatica si è confrontato con un Paese che a distanza di poche settimane ha dovuto rinunciare a tutto. Si è commosso con la sua gente, gli è stato vicino; mai una parola fuori posto, un atteggiamento sopra le righe. Un presidente che si è rimboccato le maniche per conquistarsi la fiducia e che dopo un anno così difficile si è dimesso con la sua solita professionalità, silenziosamente e a testa alta; ha parlato col cuore in mano direttamente al popolo, lo ha rassicurato e salutato, e si è rammaricato di non aver potuto migliorare la situazione come aveva intenzione di fare. E tra gli applausi dei giornalisti e dei suoi colleghi, e tra le critiche di chi superbamente credeva di poter fare di meglio, ha sorriso all'Italia ed è uscito di scena.

Nonostante i suoi fallimenti politici, l'Italia ha avuto la fortuna di sentirsi fiera, dopo tanto tempo, di essere stata guidata da chi non riduce la politica a uno spettacolo tragicomico da quattro soldi, ma da chi a nome dello Stato non ha mai fomentato odio ed ha elevato la dignità del Paese a un livello superiore rispetto al passato.

 

 

Sofia Giunta 5^ A 

Liceo delle Scienze Umane

 

giovedì 6 maggio 2021

BULLISMO E CYBERBULLISMO : COME AFFRONTARLO




Il termine bullismo viene spesso utilizzato per riferirsi a fenomeni di violenza tipici degli ambienti scolastici, ma può verificarsi anche in altri contesti sociali riservati ai più giovani. Negli ultimi anni è diventato un fenomeno preso in considerazione per la sua pericolosità perché causa alla vittima dei problemi di natura psicologica. Negli ultimi tempi, inoltre, si sta avviando una nuova forma di bullismo che prende il nome di “cyberbullismo” che avviene tramite i social network. Ogni persona deve farsi questa domanda:” E se la vittima fossi io? ”Rispondere a questa domanda di certo non è facile, ma si può ricorrere a dei rimedi. Ad esempio, si può chiedere aiuto ai propri genitori, insegnanti, amici e compagni di classe perché il silenzio è la cosa peggiore per la vittima. Chiedere aiuto è qualcosa di molto importante perché non si è più soli ad affrontare il bullo, ma è un gruppo che agisce insieme. Inoltre, si può agire anche legalmente rivolgendosi ai Carabinieri e alla Polizia di Stato perché il bullismo è un reato penale sanzionabile.

E il cyberbullismo?

Questo è un problema che non solo coinvolge i giovani, ma anche gli adulti e consiste in atti di intimidazione, persecuzione e diffamazione mediante i social network. Con la legge italiana del 29 maggio 2017 il cyberbullismo è diventato un reato penale e per sporgere querela ci si può rivolgere alla Polizia Postale. Una vittima di bullismo e cyberbullismo è stata una ragazza di nome Diana e questa è la sua brutta esperienza e come è riuscita ad uscirne:

 “Mi dicevano che se mia sorella era handicappata allora lo ero sicuramente anche io e che allora starmi vicino faceva schifo e che me ne dovevo andare e starmene da sola. Hanno incominciato

prima a perseguitarmi a parole ed urla, quotidianamente, senza tregua. Poi è arrivato il momento degli atti fisici: dagli sputi dentro il mio piatto in mensa agli spintoni e sgambetti in corridoio e così via. Ogni giorno. Il 25 gennaio 2017 una compagna di scuola mi seguì in bagno urlando, all’interno mi bloccò contro il muro e mi minacciò di morte con un taglierino puntato alla gola. Fortunatamente poi se ne andò. Io rimasi immobilizzata. Poi, una volta ripresami, andai a prendere il cappotto per andarmene a casa: l’ho ritrovato completamente tagliato e stracciato dal taglierino. A quel punto mia madre è potuta andare con prove tangibili a parlare con la Professoressa di turno e ancora non riesco a credere a cosa rispose a mia madre: “Signora, ma io mica sono un’esperta di cucito, cosa vuole che ne sappia se quel taglio lo ha fatto sua figlia o un’altra ragazza?” A quel punto mia madre mi ha subito cambiata di istituto.

Il problema dei bullizzati è che iniziano a incolpare loro stessi della situazione in cui si trovano e quindi poi mettono in atto delle forme di autolesionismo che possono portare ad epiloghi

gravissimi, in alcuni casi purtroppo anche al suicidio. Dopo un po’ di tempo nella nuova scuola ho avuto il coraggio di scrivere della mia esperienza in un tema, che poi la mia professoressa ha

voluto condividessi con tutta la classe. La reazione dei miei nuovi compagni è stata il contrario di quella a cui ero abituata: mi hanno chiesto se volessi parlarne con loro, se avevo bisogno di aiuto, mi hanno coinvolto sempre più. Intanto, nonostante la lontananza, i miei vecchi compagni continuavano a perseguitarmi sui social, ma a quel punto per me non esistevano più.”

Da quello che abbiamo letto, possiamo dedurre che mettere delle barriere contro il bullismo è decisamente importante per sviluppare meccanismi di difesa non solo contro il prepotente, ma  anche per le situazioni che ci riserverà il futuro.


 Alessandro Palermo 1^ I Opzione economico -sociale

lunedì 3 maggio 2021

3 MAGGIO : L'IMPORTANZA DI GARANTIRE LA LIBERTA' DI STAMPA

 


Il 3 maggio del 1993 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite  proclamava questa giornata come "Giornata mondiale della libertà di stampa" per evidenziare e ricordare l'importanza della libertà di stampa e ricordare ai governi il loro dovere di sostenere e far rispettare la libertà di parola sancita dall'Articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.In Italia la libertà di stampa è sancita dall'Art. 21 della Costituzione.

La libertà di stampa è ,infatti, un diritto che ogni Stato di diritto, assieme agli organi d'informazione dovrebbe garantire ai cittadini ed alle loro associazioni, per assicurare l'esistenza della libertà di parola e della stampa libera, con una serie di diritti estesi principalmente.

Il diritto di libera stampa riguarda anche i membri delle agenzie di giornalismo, con le loro pubblicazioni, e si estende al diritto all'accesso ed alla raccolta di informazioni.

La giornata rappresenta, quindi, da un lato, un'occasione per promuovere azioni concrete e iniziative finalizzate a difendere la libertà della stampa in tutti i paesi del mondo, ma dall'altro è importante anche per valutare la situazione della libertà di stampa nel mondo; è una giornata destinata a sensibilizzare il pubblico, stimolare dibattiti tra i media, oltre ad essere una giornata commemorativa, per ricordare i giornalisti che hanno perso la vita nell'esercizio della professione.

Cominciando già dal 1993, le Nazioni Unite hanno iniziato a celebrare la Giornata mondiale della libertà di stampa conferendo dei premi a giornalisti ed editori e tenendo conferenze in ogni parte del mondo.

 Due anni fa’, esattamente nel 2018, per esempio, diverse testate giornalistiche si sono unite in favore di una campagna pubblicitaria,per ricordare i giornalisti uccisi a Kabul.

Oggi è l’occasione per ricordare ancora una volta Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994, Daphne Caruana Galizia,assassinata il 17 ottobre 2017 e gli 881 giornalisti che, secondo i dati dell’ONU, negli ultimi dieci anni sono stati uccisi nel mondo per aver raccontato la verità.

Un diritto che soprattutto oggi bisogna garantire anche perché non sembra essere immune al Coronavirus. . Non è in dubbio in ogni caso il valore irrinunciabile della libertà di stampa, che è  e sarà sempre e ovunque sinonimo di democrazia e di progresso.

Simone Crapanzano

 5^ O  del Liceo delle Scienze Umane A.S. 2019/20