E’ TEMPO DI RICOMINCIARE A
SPERARE?
C’è chi ha chiuso la propria attività e non l’ha più riaperta, chi è
stato travolto dalle difficoltà economiche e chi ha perso i propri cari: in
questi mesi l’emergenza da Coronavirus ha delineato una situazione
critica, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico e sociale, comportando precarie condizioni
di lavoro e la conseguente crisi di moltissimi settori. Si stima
infatti che la pandemia da Covid-19 abbia dato vita ad una delle
peggiori crisi economiche dal 1870, portando con sé un drammatico aumento
dei livelli di povertà. Questa crisi inoltre si sovrappone a quella iniziata
nel 2008 durante la quale sono state applicate delle misure
restrittive che hanno fortemente indebolito il sistema economico
nazionale, arrivato già molto debole di fronte alla crisi pandemica del
2020. Inoltre vi è stato un impoverimento delle famiglie che a causa di questa
situazione hanno perso il lavoro, infatti il ceto medio, vera e propria
locomotiva dello sviluppo industriale italiano, è sempre più povero e timoroso.
Ciò ha portato i governi dei principali paesi ad approvare numerose misure
di sostegno alle famiglie e alle imprese, che tuttavia non hanno impedito
di avere delle conseguenze devastanti in termini di disoccupazione e chiusura
di numerose imprese e attività. Si pensa che quasi 90 milioni di
persone potrebbero scendere sotto la soglia di deprivazione estrema
quest’anno, cancellando tutti i progressi fatti negli anni precedenti per
ridurre le disuguaglianze e
la povertà
e che il tasso di disoccupazione possa rimanere ad un livello elevato per un
certo periodo di tempo. Per molti lavoratori è probabile che rimanga difficile
trovare un lavoro. Nel campo del lavoro a subire la crisi sono principalmente
il settore dei viaggi, dell’ospitalità e del trasporto, seguiti da quello
dell’edilizia, delle spedizioni e in particolar modo quello della ristorazione.
Oltre alla crisi economica abbiamo vissuto anche una crisi di governo. Le crisi di governo
nascono in seguito ad una crisi all’interno della coalizione di maggioranza che
sostiene il governo, e senza voto da parte del Parlamento. La crisi di Governo
si è risolta quando il Presidente Sergio Mattarella ha affidato un mandato a Mario Draghi. Nel
programma di Draghi un punto fermo pare essere quello dell’aumento della spesa
pubblica a sostegno della sanità, invece per quanto riguarda
il lavoro, il programma di Draghi dovrebbe essere incentrato su degli
incentivi che dovranno essere finalizzati “a creare nuovi lavori e non a
salvare i vecchi”. Saranno sostenute anche le banche e ci saranno più
investimenti pubblici. Nel mondo delle imprese è atteso un giro di
vite per le cosiddette aziende “zombie”, ovvero destinate a fallire e tenute in
vita soltanto attraverso aiuti esterni, mentre il sostegno pubblico alle aziende
dovrebbe essere mantenuto. Sul fronte della pandemia la volontà è quella
di accelerare sul piano vaccini, finora rallentato da tagli e ritardi
nelle consegne e dall’incertezza creata attorno al vaccino AstraZeneca, con
l’obiettivo di raggiungere al più presto l’immunità di gregge per tornare
a una effettiva normalità. In conclusione, non ci resta che sperare che
la situazione ritorni al più presto alla normalità e che si lavori di squadra
per il bene dei cittadini.
Cusenza Elena, 2^ F
Liceo Linguistico
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