UNA PIAZZA DI PAESE :
Si può certo dire che l’era delle
tecnologie, e in particolare dei Social, rappresenta per noi un enorme passo in
avanti, però come ogni rivoluzione nella storia, il cambiamento comporta dei
pregi e allo stesso tempo dei difetti. Il principale vantaggio di questi nuovi
mezzi è sicuramente una comunicazione diretta e veloce; è fenomenale come essi
ci consentano di interagire in tempo reale, a qualsiasi distanza, con chiunque
ed in ogni parte del mondo. Le informazioni vengono trasmesse all’istante e si
può rimanere aggiornati con l’attualità più facilmente di quanto avessero mai
potuto immaginare i nostri avi quando venivano a conoscenza della vita altrui
esclusivamente attraverso il pettegolezzo di paese. Da qualche anno è nata
quella che potremmo definire una nuova piazza di paese: Instagram. E’ una rete
sociale come Facebook, Whatsapp, Twitter che, però, a differenza di questi, ha
dato per prima agli utenti la possibilità di condividere online migliaia di
foto, video che potremmo intendere come aggiornamenti costanti sulla propria
vita privata. Quest’ultime sono le cosiddette “storie” che hanno avuto un
successo planetario soprattutto tra i giovani. Ma davvero crediamo che i social
utilizzati in questo modo possano rappresentare per noi un progresso? Da un lato
costituiscono un’opportunità di successo per tutti coloro che utilizzano
Instagram come fonte di guadagno, i cosiddetti “influencer”; dall’altro, non
sono altro che un ritorno al passato o meglio, una ripresa di quelle che sono
sempre state le abitudini degli uomini, ma adattate ad una piattaforma
tecnologica che, attraverso le sue funzioni, non fa altro che alimentare il
pettegolezzo; pertanto, da questo punto di vista, tutto ciò possiamo definirlo
un vero e proprio regresso. E questo perché se prima qualcuno che voleva
commentare il comportamento di qualcun altro lo faceva guardandolo dritto negli
occhi, adesso tutti si sentono in dovere di dire necessariamente qualcosa ad
un’altra persona che magari neanche si conosce, semplicemente perché dietro ad uno
schermo appare facile ed ancor più facile è quando lo si fa dietro ad una falsa
identità. Tutto questo oggi non possiamo chiamarlo “progresso”, ma è pur vero
che è una realtà con la quale dobbiamo imparare a convivere perché è parte,
ormai inevitabile, della nostra esistenza e come tale influenza la nostra
quotidianità. Quello che dovremmo fare è non abusare di questo social, vederlo
come un semplice intrattenimento con la consapevolezza che è pur sempre volto,
attraverso personaggi che hanno seguito, ad influenzare i nostri comportamenti,
perciò dovremmo ricordare sempre che siamo noi a dominarlo e non il contrario,
affinché non si giunga al declino.
Alessandra Bosco III I
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