Gambe che tremano, dita che schioccano, labbra morse e mani sempre in faccia: le nuove generazioni sono sempre più ansiose.
Che sia per un'interrogazione, per un esame o una semplice lezione, i giovani mostrano sempre più nervosismo tramite gesti ripetitivi comunemente conosciuti come Tic Nervosi.
Volgendo lo sguardo su alcune classi scolastiche, in un'aula con circa una ventina di studenti, la metà degli studenti tende a dondolare o a tremare le gambe, alcuni sono impegnati a mangiarsi le unghie o a toccarsi le labbra, mentre i restanti hanno sempre qualcosa tra le mani pur di scaricare la tensione, che sia una penna, un anello, un bracciale o persino i propri capelli.
Questo scenario lo si nota in diverse classi, ma anche in altri ambienti dove l'agitazione non si può intuire dove arrivi: al bar, al parco, a casa, i ragazzi sono ansiosi e spesso non si sa il motivo.
Che sia nervosismo represso, che sia un evento che sta arrivando o che è già accaduto?
I giovani non riescono a stare fermi e devono trovare un modo con cui scaricare questo stress che hanno dentro.
Ansia sociale, paura del fallimento, fobie e timori accompagnano ogni giorno milioni di giovani nella loro vita quotidiana e non sanno come affrontarli.
I ragazzi tendono a sfogare il tutto tramite gli sport o attività che permettano di liberare questo stress, ma spesso non è abbastanza e quando né i tic sopracitati né le attività riescono a fare uscire queste sensazioni, molti adolescenti e giovani adulti si trovano in una situazione di autolesionismo inconscio, provocando così del dolore fisico, autoinflitto, per non pensare a ciò che crea loro disagio.
Grattarsi fino a sanguinare, tirarsi piccole ciocche di capelli, toccarsi ripetutamente le dita fino a provocare dei piccoli tagli o mordersi l'interno delle labbra e delle guance sono alcuni dei modi in cui manifestano questi malesseri.
Là dove c'è un bisogno occorre l'intervento di figure esterne come il gruppo dei pari, familiari o figure di riferimento vicine.
L'aiuto anche di figure di un maggiore spessore come psicologi sono essenziali per uscire da questa difficoltà, ma delle volte i ragazzi non parlano per evitare ulteriori disagi, magari con la famiglia, per paura dell'incomprensione o per un fattore economico.
Fortunatamente ci sono sportelli d'ascolto gratuiti, siti online, psicologi scolastici o lavorativi che possono essere un sostegno nel momento del bisogno.
Montuori Giuliana
Classe 5°A Scienze Umane
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