Ma cos’è che è andato storto? In Italia la cinematografia è stata segnata da crisi per via della mancanza di incentivi fiscali, di politiche culturali e a causa della concorrenza con gli altri Paesi. Strutturalmente è anche inferiore altre case di produzione: mancano buone sceneggiature, i temi sono poco interessanti e i personaggi sono piatti. Inoltre, ciò che ha avvantaggiato maggiormente l’America, è stato l’uso di piattaforme streaming come Netflix, Prime Video, Disney plus, dove vengono promossi i nuovi film e le nuove serie tv.
E il cinema americano invece? Il cinema americano nacque nel 1894 e i generi più amati dal pubblico furono fin da subito il giallo, l’attualità e il comico. Il secondo conflitto mondiale portò il cinema statunitense a trattare temi più cruenti e a filmare scene all’aperto. Il cinema americano tiene il primato nella cinematografia mondiale perché ha saputo cogliere meglio gli interessi del pubblico, e ormai sia i film di Hollywood che i film con gli attori più famosi e amati dai giovani portano ad un successo incredibile a prescindere dalla qualità della storia. Rispetto all’Italia e all’Europa, ciò che rende il cinema americano il più seguito al mondo è l’investimento che viene fatto su questa risorsa, infatti il consumismo americano ha portato anche nel cinema l’utilizzo di attrezzatura avanzata che ci ha portato ad avere quei prodotti che tutti noi oggi amiamo.
Quindi come può migliorare il cinema italiano? Può migliorare trattando, per esempio, argomenti più moderni e coinvolgenti; scrivendo meglio i personaggirendendoli originali e particolari; inserendo colpi di scena (i cosiddetti “Plot-twist”); e infine aggiungendo effetti speciali e sonori. Il cinema italiano dovrebbe, per stare al passo con le grandi produzioni americane, riproporre i grandi classici. Un esempio può essere: “Il Gattopardo”, un film ambientato in Sicilia la cui prima rappresentazione grafica è stata prodotta nel 1963 e di cui ne è stato fatto di recente un remake a serie TV da Netflix. Il linguaggio è moderno: utilizza varie espressioni dialettali Siciliane, attirando l’attenzione della nostra generazione. Le nostre città diventano set per l’opera e il prodotto finale è un capolavoro letterario, soprattutto per le accentuate figure femminili.
Francesca Licari III G e Simona Valenti III M- IIS "Rosina Salvo" di Trapani- Progetto PNRR Futura "Il giornalismo digitale nell'era dell'I.A"
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