“Andare. Vedere. Raccontare. La sfida del giornalismo”,
questo il tema del concorso cinematografico di quest’anno della sezione del
Premio Mario e Giuseppe Francese riservata alle scuole. E c'eravamo anche noi a Palermo, al teatro Santa Cecilia, alla cerimonia di premiazione, presentata da Lidia Tilotta, giornalista Rai del
Tgr Sicilia, che si è tenuta nel giorno della ricorrenza della nascita di Mario
Francese (6 febbraio 1925).
Il vincitore del Premio Giuseppe Francese 2024 è Domenico Iannacone . «Combattete il vostro sogno», il messaggio di Iannacone agli studenti, che racconta il giornalismo vissuto come sfida, e richiamando il tema dell’edizione di quest’anno del Premio, parla delle sue difficoltà iniziali, della marginalità. «La percezione di avere tutto contro, vi diranno di mollare. Ma siamo noi adulti che abbiamo perso il contatto con le giovani generazioni. È il mestiere di giornalista invece a chiederci il contatto con la realtà. E soprattutto è il mestiere di giornalista a chiederci onestà».
E' andato al
Liceo Sciascia-Fermi di Sant’Agata di Militello, per il cortometraggio La
voce del futuro, il premio Mario e Giuseppe Francese riservato alle
scuole. Riconoscimenti anche per le altre
sette scuole finaliste, Archimede (Messina) per il video L’onorevole, l’uomo d’onore, l’onesto; Benedetto Croce (Palermo) per il video Il passo dell’onda; Calvino-Amico (
Uno
scritto di Mario Francese è stato letto da Lidia Tilotta in apertura, ed è
stata proiettata un’intervista a Giuseppe Francese, unica testimonianza di un
suo intervento pubblico.
Rivolgendosi
agli studenti presenti in platea, Lara Sirignano ha parlato delle difficoltà
vissute da chi esercita oggi la professione giornalistica, specie nel suo
ambito di pertinenza, la cronaca giudiziaria: «L’accesso agli atti è sempre più
ostacolato - ha detto la cronista dell'Ansa - Vengono posti paletti ai
magistrati ma anche ai giornalisti, dietro l’alibi di valori sacrosanti - la
presunzione di innocenza - che non si tutelano però provocando un’informazione
annacquata. Ai ragazzi consiglio di informarsi bene, nei posti giusti, che
spesso non sono i social. Se vi viene voglia di fare questo lavoro non fatevi
ostacolare da chi dice che la professione è morta. Non diventerete ricchi, ma
il giornalismo resta il mestiere più bello del mondo».
Miriam Anselmo e Maria Sofia Tartamella
Classe 5^A
Liceo delle Scienze Umane
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