Nei scorsi giorni, presso l'aula magna del nostro istituto, si è svolto il tanto atteso incontro con la giornalista e scrittrice Mariza d'Anna, autrice di tre libri ,tra cui uno, "Il Ricordo che se ne ha", oggetto principale dei nostri interessi, in quanto letto durante le ore scolastiche con la docente di italiano. Il titolo, come ci ha spiegato l'autrice, è stato ispirato da una citazione di Charles Wright :
" Niente è bello come il ricordo che se ne ha..."
Il libro racconta la storia, in parte romanzata, della sua famiglia approdata nella Libia italiana nei primi decenni del Novecento. Ai margini del deserto, a cento chilometri da Tripoli, nel 1928 il bisnonno ottiene in concessione dallo Stato un vastissimo fondo caratterizzato da pietra e lo trasforma in una grande attività agricola, Biar Miggi. Ma è il nonno Carlo la figura centrale del libro, descritto dai suoi venti anni attraverso un percorso che lo vede prendere le redini dell'azienda e portarla alla massima produttività, fino al 1 settembre 1969 quando, con un colpo di Stato, il colonnello Gheddafi caccia via dal Paese i ventimila italiani che vi risiedevano, trasformandoli in esuli in una patria che non è più loro, dove non potranno più tornare e riconoscersi. Nel libro viene evocato un ricordo personale, frutto di racconti vissuti e tramandati in famiglia, che è patrimonio comune di tanti italiani; la storia di una vita trascorsa in Libia dove la convivenza tra popoli di culture, religioni e costumi diversi non solo fu possibile, ma ricca di affetti e di solidarietà comuni, storia che abbiamo avuto il piacere di ascoltare dalla voce della stessa autrice.
Un racconto commovente di una donna, all'epoca una bambina di otto anni, impossibilitata a tornare nella sua patria tutt'oggi.
D'Anna però non ci ha intrattenuti esclusivamente con il racconto e le curiosità della sua singolare vicenda, ma anche di come tramite essa, coraggiosamente sia riuscita ad andare avanti, studiando al nord per diventare giornalista e tornando a Trapani, forse anche a causa di una grande nostalgia, per proseguire la carriera intrapresa, motivo per cui, durante lo svolgimento dell'incontro, si è soffermata minuziosamente sulla differenza nella diffusione di informazioni di un tempo rispetto ad ora e sul riconoscimento delle tanto note "fake news".
Ma uno dei momenti più piacevoli è stato indubbiamente il contatto diretto con gli studenti curiosi presenti, da cui sono state porte delle domande a cui ha gentilmente ed esaustivamente risposto.
A sorprenderci è stato anche un annuncio di una sua futura pubblicazione di un libro totalmente disconnesso e differente da quelli prodotti in precedenza, infatti Mariza d'Anna ci narrerà della storia di un'amicizia tra delle ragazze di oggi, però in dinamiche differenti che metteranno un po' di pepe alla storia.
L'autrice si è dimostrata disponibile di poter tramandare in maniera così diretta la sua storia e le sue esperienze motivando i ragazzi a non farsi sconfiggere dagli ostacoli o dalle ingiustizie che potrebbero sorgere durante il lungo e sicuramente difficile percorso della vita, ma di combattere contro esse e di non averne paura, per raggiungere gli obiettivi auspicati.
Infine, prima di salutarci e ritornare alla solita routine scolastica, abbiamo assistito alla visione di un video, rappresentante alcune scene recitate durante l’omonimo spettacolo teatrale all'Ariston, ispirato proprio al ”Il ricordo che se ne ha”e al secondo romanzo "La casa di Shara Band Ong" cui noi stessi nel precedente anno scolastico abbiamo partecipato.
Noemi Asta e Cloe Guarnotta
Classe 4^A
Liceo delle Scienze Umane
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