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lunedì 31 gennaio 2022

OCCASIONI PERSE

 


Sono passati due anni dal 2020 e ancora oggi il covid continua a far parte delle nostre vite. Con il rientro a scuola e la fine delle vacanze, la nostra vita continua a scorrere indipendentemente da ciò che ci circonda, eppure quante volte vorremmo fermare tutto questo? Far tornare tutto come era prima, riabbracciare i parenti e viaggiare in lungo e in largo. Ormai la semplice uscita per molti è diventata motivo di ansia e agitazione; più i mesi passano e più ci adattiamo ad una realtà che fino a qualche mese fa avremmo definito asfissiante. Anche a causa di queste problematiche, i giovani si sono rivolti a delle persone qualificate che li ascoltano e li rendono partecipi dei loro problemi: gli psicologi. Tuttavia, c’è una linea di confine che frena le richieste d’aiuto di molti, ovvero la disponibilità economica; quante volte ci sarà capitato di percepire che qualcuno  avesse bisogno di una mano, senza riuscire ad ottenerla? Ecco, questo è un problema su cui tutti noi possiamo renderci empatici col prossimo, un dissidio che avrebbe trovato soluzione con l’approvazione del Bonus Salute Mentale. La legge proposta dal bipartisan, appoggiata pubblicamente dal nostro Stato, è stata esclusa perché considerata fin troppo impegnativa o addirittura inservibile, quando in realtà l’adesione della norma è stata rinviata per problemi di natura esclusivamente economica; i costi, considerati fin troppo eccessivi per “questo genere di problemi”, servivano anche per fronteggiare le problematiche  psicofisiche dovute al covid. A causa di questo virus abbiamo vissuto periodi fin troppo tormentati e a pagarne le conseguenze sono stati proprio i giovani; l’isolamento e la libertà limitata a cui siamo stati sottoposti è stata fin troppo brutale e stressante per alcuni, che hanno sfogato il loro malessere sviluppando ad esempio  un disturbo alimentare, patologie legate all’angoscia o addirittura una sorta di depressione costante. Proprio per questo motivo dopo la propagazione della notizia, molti ragazzi carichi di rabbia repressa e sconforto sono scesi in piazza a protestare per qualcosa di realmente utile e importante per la collettività. Il virus ci ha limitato a tal punto che molti hanno dovuto fare i conti con se stessi o con i propri conflitti interiori; insieme all’anno nuovo anche le aspettative erano iniziate, ma subito estinte e soffocate nuovamente nella collera, una collera che forse si sarebbe calmata se solo tutti potessimo avere le stesse possibilità.

 Vanessa Bevilacqua  3^ I

Liceo delle Scienze Umane opzione economico-sociale



 

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