Trapani, una città piena di storia, cultura e monumenti
affascinanti dei quali si parla e si sa davvero poco, adatta a chi ama riempire
il proprio bagaglio culturale e portare con sé un pezzo di storia. La città si
gira comodamente a piedi o in bici, possiede un bellissimo centro storico in
stile Barocco con numerose chiese, monumenti e palazzi, tutti da visitare, se
si ha il tempo naturalmente. Molti di questi sono poco conosciuti anche dai
suoi abitanti che passeggiano per le strade quotidianamente senza sapere cosa
si trova alla loro destra o davanti a loro; ragazzi che si scattano foto in
posti importanti senza conoscerne il passato, il perché sia stato costruito,
come e quando.
Ecco, io vi racconterò di alcune di queste importanti, ma quasi
sconosciute opere che hanno portato la città ad essere com’è oggi. Famiglie
Ferro e Riccio fanno parte di quella nobiltà che rese Trapani una città
elegante e distinta, caratterizzata da ville sfarzose e palazzi, ad affermare
il potere della nobiltà. Tra i palazzi più in vista, Palazzo Riccio di Morana,
residenza dei Morana nel XVI secolo.
All’epoca il Palazzo era molto più grande rispetto a quello che
si può osservare oggi probabilmente perché i proprietari, in un momento di
crisi delle saline, furono costretti e vendere e a ridurre la grandezza della
loro dimora. La proprietà del Palazzo passò tra i diversi eredi della famiglia
fino ad essere venduto, nel 1923, alla Provincia regionale di Trapani.
L’edificio si trova tra via Garibaldi e il Lungomare. La facciata che dà su via
Garibaldi, quella principale, presenta quattro ordini di finestre
corrispondenti ad un seminterrato, un piano rialzato, un piano nobile e un
secondo piano.
Il cornicione offre una serie di statue rappresentanti le virtù
dei Riccio: la fama, la prudenza, la pietà, la carità, la fortezza, la
melanconia, l’abbondanza. Il portale è racchiuso in due colonne (la fortuna e
la costanza) e la parte della balconata corrispondente mostra ulteriori piccole
statue a ricordo della storia della famiglia nobile. Le stanze interne sono una
più rappresentativa dell’altra: il salone, la sala di Apollo, la sala Rossa
all’interno delle quali non si può che meravigliarsi per l’arte, la bellezza e
la cura di ogni minimo particolare.
Costruito nel 1773 dall’architetto Andrea Giganti per don
Giacomo Riccio, barone di Sant’Anna ed Arcudaci. In elegante stile neoclassico
presenta una balconata in ferro che percorre l’intera lunghezza del prospetto.
Oggi è sede della Presidenza della Provincia Regionale di Trapani. Il Castello
di Terra è un'antica fortezza medievale posta nel centro urbano della città di
Trapani, sul lungomare intitolato a Dante Alighieri. Il castello fu eretto nel
corso del XII secolo, sui resti di una fortificazione cartaginese costruita da
Amilcare (ne narra Diodoro Siculo).
Era situato alla bocca del canale che collegava il mare Tirreno
al porto e chiudeva la città dal lato opposto del Castello a mare. Fu poi
ampliato alla fine del XIII secolo da Giacomo II d'Aragona. Nell'Ottocento il
castello fu ampliato e trasformato in caserma dai Borboni. Fu poi abbattuto in
parte negli anni settanta per costruire gli uffici della Questura. Nel 1992 la
Soprintendenza di Trapani ha effettuato un restauro parziale e uno scavo
archeologico. Il castello è caratterizzato da un impianto a quadrilatero, con
mezze torri circolari di cortina e torri rettangolari agli angoli.
Del complesso originario rimane l'intera facciata di nord-ovest,
che chiude le mura di tramontana. Il Bastione dell'Impossibile risale alla
prima metà del XVI secolo e fu eretto per rafforzare la cinta muraria
trapanese. Le fortificazioni e il sistema bastionato cinquecentesco furono
realizzati per fronteggiare l'invasione via mare della grande potenza navale
turca e per garantire alle popolazioni costiere una maggiore sicurezza contro
la pirateria barbaresca che da tempo minacciava i traffici marittimi
dell'isola.
Fino a poco tempo fa era nascosto da alcuni edifici, abbattuti
per restituire alla città ciò che, insieme al Bastione Conca, al Bastione
Sant'Anna e al Castello di Terra, rimane della cinta muraria storica.
Lazzaretto: nella prima metà del sec. XIII sull'isolotto di Sant'Antonio (oggi
unito alla terraferma) in prossimità del porto di Trapani, venne edificata la
chiesa di Sant'Antonio del Mare. L'edificio fu distrutto nel XVI secolo e dal
1831 al 1838 vi venne edificato il nuovo lazzaretto, fatto iniziare dal tenente
generale Giovanbattista Fardella.
Lo scopo era quello di accogliere soggetti portatori di malattie
contagiose, unitamente alle loro mercanzie, provenienti soprattutto dalle navi
che arrivavano in porto, per prevenire le epidemie e limitarne la diffusione
mettendoli in quarantena. Fu chiuso nel 1885 e in occasione dell'alluvione del
1976 fu utilizzato per ospitare gli sfollati. Oggi è sede della sezione
trapanese della Lega navale italiana. Il comune, proprietario dell'immobile, lo
aveva posto in vendita al costo di 11 milioni di euro, sollevando nel 2012 la
protesta dei cittadini che lo portò ad abbandonare quest’idea.
Erika Culcasi 2^M
Liceo delle Scienze Umane opzione economico-sociale
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